Ducati Scrambler: tutti i modelli, dagli anni ’60 a oggi

Ducati Scrambler: tutti i modelli, dagli anni ’60 a oggi

Tutti i modelli e le versioni dell’iconico Ducati Scrambler, con i link alle prove e alle schede tecniche presenti sul sito.

In questo articolo-indice ripercorriamo la storia del Ducati Scrambler, elencando tutti i modelli prodotti e fornendo i collegamenti alle prove e agli approfondimenti presenti su cuoredesmo.com. Il contenuto è in continuo aggiornamento, con l’intento di restare al passo con le novità e integrare l’elenco con ulteriori capitoli.

La storia del Ducati Scrambler

La storia del progetto Scrambler nasce nel 1958, quando il distributore Ducati per l’America, i fratelli Berliner, convince la Casa bolognese a produrre una 175 da Motocross. Nonostante l’apparenza fuoristradistica, però, questa moto era realizzata sulla base del 175T.

Nel 1962 arriva lo Scrambler 250 con un motore più potente e concepito come modello polivalente, nel senso che poteva essere considerato un enduro, un cross o una semplice moto da strada. Quando, nel 1964, il monocilindrico Ducati 250 ricevette un cambio a 5 marce, anche lo Scrambler beneficiò di questo aggiornamento. Lo Scrambler 250 a “carter stretti” fu introdotto nel 1967 e rimpiazzato dal modello a “carter larghi” appena un anno più tardi.

Il prototipo del motore a carter larghi fu presentato in anteprima al Salone di Colonia nel settembre del 1967. Questo nuovo motore non solo rimediava a certi difetti del precedente, ma consentiva alla cilindrata di salire fino a 436 cc.

Nel 1968 fu avviata la produzione della nuova gamma di monocilindrici. La prima versione a comparire fu il Ducati Scrambler 350 e, in America, lo Scrambler 350 Sport. Poco dopo, uscì anche la versione da 250 cc.

Durante il 1969, il nuovo motore a carter larghi crebbe fino a 436 cc, grazie a un nuovo basamento e a una nuova testata. Lo Scrambler 450 destinato al mercato americano veniva chiamato “Jupiter”, anche se era sostanzialmente identico al modello europeo. Con appena 27 Cv a 6500 giri (a seconda del sistema di scarico), lo Scrambler non pretendeva di stabilire alcun primato prestazionale, ma si proponeva come una moto pratica e facile da guidare.

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La linea dello Scrambler, con il suo caratteristico serbatoio a goccia, la sella curva e il motore monocilindrico al centro, rappresenta ormai una vera e propria icona a due ruote ed è tutt’oggi molto apprezzata.

Per quanto riguarda la parte stilistica, ci sono alcune differenza tra i primi esemplari a carter larghi di 250 e 350 cc. I primi modelli del 1968, per esempio, hanno il serbatoio uguale all’ultima serie di Scrambler a carter stretti, mentre la sella è Giuliari. Poco dopo, però, la gamma fu rinnovata e il serbatoio fu sostituito con un nuova unità da 11 litri di capacità, caratterizzato dalle tipiche porzioni cromate sui lati.

Negli anni successivi vi furono solo pochi aggiornamenti. Nel 1971, il contagiri era di serie e il sistema di scarico era dotato di silenziatore a sigaro. Quello stesso anno furono prodotti anche pochi esemplari della versione 125 a carter stretti, 5 marce, che furono commercializzati sopratutto in Spagna dalla Mototrans. Furono prodotti anche altri modelli da fuoristrada, tra i quali la RT 450 con testa Desmo e circa una trentina di modelli 350 con testa a molle.

SBK a Jerez: avanti tutta!

A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.

Il 1972 vide invece l’introduzione del faro posteriore CEV uguale a quello del Mark 3 e l’adozione di un cruscotto più piccolo, mentre la versione del 1973 condivideva gran parte della componentistica con il Mark 3 di 450 cc, compresa la forcella Marzocchi, il freno anteriore a tamburo Grimeca, i cerchi Borrani a raggi e il faro anteriore CEV.

Nel 1973 furono prodotti solo pochi esemplari (appena 496) della versione di 450 cc, ciononostante lo Scrambler ha avuto una carriera davvero lunga. L’ultimo ad aver lasciato gli stabilimenti di Borgo Panigale risale infatti al 1978, confermando il grandissimo successo di questo modello. 

2014 arriva in nuovo Ducati Scrambler

Per sviluppare il nuovo progetto Scrambler, che si allontana dai canoni di sportività a cui Ducati ci aveva abituato, abbracciando i concetti di libertà, rilassatezza e divertimento senza stress, Ducati crea un’apposita brand unit, cosa che non era mai stata fatta per nessun altro modello prima d’ora. Le prime quattro versioni presentate sono la Icon, la Urban Enduro, la Classic e la Full Throttle.

SBK a Jerez: avanti tutta!

A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.

Ducati Scrambler Icon 800 – 2014

Lo Scrambler Icon ci racconta molto del passato, riprendendo le linee dei modelli d’epoca (il serbatoio a goccia è inconfondibilmente Scrambler) coniugandoli con due elementi distintivi Ducati: il telaio a traliccio e  il bicilindrico desmo, in questo caso un Desmodue da 803 cc. Le principali caratteristiche estetiche della Icon sono legate alle due colorazioni “62 yellow” con telaio e sella neri e “Rosso Ducati”

Versione 2019

La nuova versione dello Scrambler Icon affronta e risolve i punti deboli dello Scrambler Ducati, con tante novità anche in termini di sicurezza, come l’ABS cornering. Il motore è sempre il Desmodue da 803 cc, in versione Euro 4 con 73 Cv e 6,8 kgm di coppia massima a 5750 giri, di derivazione Monster 796.

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Urban Enduro 800 – 2014

La Urban Enduro ha il manubrio alto e questo determina una minor sensibilità sull’avantreno rispetto agli altre versioni, lo scarico di serie ha un tono molto ovattato, il motore gira bene, ma è un peccato sentirlo limitato nelle sue potenzialità, soprattutto avendo provato cosa può dare con uno scarico completo dedicato.

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Full Throttle 800 – 2014

La Full Throttle è la versione più sportiva, una sorta di flat tracker che viene proposta in total black con targhe portanumero gialle, scarico a doppia uscita Termignoni, ruote in lega e un manubrio in alluminio a sezione variabile.  L’impostazione è un po’ più sportiva rispetto alle altre versioni, con l’avantreno un po’ più caricato e uno spunto del motore superiore, grazie allo speciale scarico. La totale assenza del parafango posteriore la rende poco indicata in condizioni di bagnato.

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Scrambler Classic 800 – 2014

Lo Scrambler Classic tiene senza dubbio fede alla sua definizione, essendo la più classica delle proposte, con la sella vintage, i parafanghi in alluminio, il manubrio alto e le ruote a raggi. Risulta la più vicina allo spirito dello Scrambler originale (anche per il colore) ed è quindi quella che probabilmente sarà la preferita da chi ricerca in una moto di nuova concezione il sapore dello storico modello degli anni ’60.

Scrambler Sixty2 400 – 2016

Il Sixty2 è un modello dedicato al mondo dei più giovani e al mercato asiatico, soprattutto al Giappone, dove la patente di guida per le moto oltre 400 cc è molto difficile da ottenere, ma il legame con il marchio Ducati è molto forte. Nonostante un prezzo di acquisto importante, ha avuto un grande successo commerciale, ma ovviamente non regge il confronto con le sorelle di maggiore cilindrata, soprattutto per un motociclista esperto.

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Café Racer 800 – 2017

Lo Scrambler Café Racer Esteticamente si presenta in modo originale: di grande effetto custom è lo scarico Termignoni, con il doppio terminale e la cover in alluminio anodizzato nero, mentre le tabelle portanumero laterali rappresentano un chiaro riferimento alle moto inglesi degli anni ’60.

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In termini di posizione di guida, la Café Racer è completamente diversa dagli altri Scrambler, tanto da farla sembrare, più che una sorella, una lontana cugina

Durante la prova su strada, la Café Racer ha evidenziato delle caratteristiche di guida sostanzialmente diverse da tutte le altre Scrambler: del resto, non poteva essere altrimenti, se pensiamo alla ruota anteriore da 17″ e alle quote ciclistiche completamente diverse.

Scrambler Desert Sled 800 – 2017

Confermando la strada intrapresa nel 2015, all’insegna del gusto di andare in moto senza troppi pensieri e limitazioni proposto dal progetto Scrambler, Ducati presenta la Desert Sled, la versione che forse più di tutte si avvicina al modello originario degli anni Settanta.

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Una moto dalla doppia anima, con tanti accessori dedicati, tipici del mondo fuoristrada, come la griglia di protezione del faro anteriore o gli pneumatici tassellati con le ruote a raggi, ma che mantiene il “Family feeling” con gli altri modelli della famiglia Scrambler, come  il tipico serbatoio a goccia o la “X” sul faro.

Lo Scrambler diventa grande: arriva il 1100

Ducati Scrambler 1100 – 2017

Lo Scrambler 1100 è dedicato a un pubblico più esperto ed esigente, che sente i limiti delle cilindrate inferiori, ma non cerca le emozioni di una supersportiva.

Il nuovo motore da 1079 cc con raffreddamento ad aria e olio equipaggia lo Scrambler 1100, che completa l’offerta delle motorizzazioni sulla falsariga di quanto avveniva negli anni Sessanta, con le tre cilindrate disponibili che da 250, 350 e 450 cc diventano oggi 400, 800 e 1100 cc.

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Lo Scrambler 1100 ha un’erogazione corposa e quote ciclistiche agili, con la sicurezza garantita dall’ABS Cornering Bosch e dal Traction Control. Buono il comfort di guida grazie a un’impostazione appositamente studiata per questo modello. Con questa ultima cilindrata la gamma dello Scrambler diventa come quella del suo predecessore degli anni ’60, quando era proposto in tre cilindrate da 250, 350 e 450 cc.

Il nuovo Scrambler 1100 è disponibile, nella versione standard, Special e Sport.

La standard in due colorazioni: la “62 Yellow” e la “Shining Black”, entrambe con telaio nero e sella nera. La versione Special viene invece proposta nell’inedita livrea “Custom Grey”, in abbinamento al forcellone spazzolato e alla forcella con foderi anodizzati di colore oro. La Sport, infine, è caratterizzata dal colore “Viper Black” ed è ben riconoscibile grazie alla forcella e all’ammortizzatore regolabili Öhlins.

Scrambler 1100 Pro e Sport Pro – 2020

Dopo due anni dall’uscita del 1100, Ducati aggiorna lo Scrambler di maggiore cilindrata, concentrandosi soprattutto sulla parte ciclistica e aggiornando l’estetica con interventi sui gruppi ottici, sulle cover in alluminio e altri particolari che rendono la moto molto curata e ben rifinita.

Il Ducati Scrambler 1100 Pro è in tenuta bicolore che contrasta con telaio e cover in colore nero, lo Sport Pro viene proposto in colorazione “Matt Black” con logo 1100 verniciato sulle guance, telaio e telaietto neri, cerchi neri, sella marrone.

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Ducati Scrambler 1100 Sport Pro.

SBK a Jerez: avanti tutta!

A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.

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