Ducati Scrambler 1100: si diventa grandi

Ducati Scrambler 1100: si diventa grandi

Lo Scrambler 1100 è dedicato a un pubblico più esperto ed esigente, ma che non cerca l’adrenalina e le superprestazioni delle moderne sportive.

E’ incredibile pensare come, in soli due anni, il brand Scrambler abbia completamente rivoluzionato la produzione della Casa di Borgo Panigale. Dopo il suo debutto nel 2015, preceduto da una lunga operazione di marketing, il modello Icon di 800 cc è stato infatti affiancato da numerose altre versioni, come il Sixty2 di 400 cc o le più recenti Cafe Racer e Desert Sled, andando a costituire una vera e propria famiglia di moto.

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Un’escalation che ha portato in brevissimo tempo la cosiddetta Land of Joy a costituire una percentuale notevole della produzione Ducati, oltre a totalizzare, da sola, quasi un terzo del valore dell’azienda! Insomma, stiamo parlando di un modello che, per i numeri che ha fatto e sta facendo registrare, può essere tranquillamente paragonato al Monster dei primi anni Novanta.

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Il 1100 offre la stessa dotazione di controllo e sicurezza della guida della gamma Ducati, grazie anche all’ABS Cornering con un solo livello di intervallo e non disinseribile. Poi c’è il Ducati Traction Control (DTC) appositamente studiato per lo Scrambler e per questo motivo regolabile solo su 4 livelli, così da offrire semplicità di regolazione a qualunque tipologia di utenza. Completano il pacchetto i tre Riding Mode Active, Journey e City.

Come il Monster, infatti, anche lo Scrambler continua ad allargare senza sosta il proprio raggio d’azione, come testimonia la nuova versione di 1100 cc.

Uno Scrambler che, naturalmente, riprende in toto la filosofia alla base del suo successo e la proietta verso una dimensione ancora più evoluta, o per meglio dire, matura. Questa versione è infatti dedicata a un pubblico più esperto ed esigente, ma che non cerca l’adrenalina e le superprestazioni delle moderne sportive.

Lo Scrambler 1100 è una moto più grande non solo nella cilindrata, ma anche nelle dimensioni: può contare infatti su un equipaggiamento completamente nuovo, telaio compreso, che lo qualifica come il capofamiglia dell’intera gamma, andando così a completare l’offerta sulla falsariga di quanto avveniva negli anni Sessanta, con le tre cilindrate disponibili che da 250, 350 e 450 cc diventano oggi 400, 800 e 1100 cc.

Una nuova proposta che in realtà, tenendo fede alla massima libertà d’espressione che da sempre ne caratterizza il filo conduttore, porta con sé tre varianti ben distinte: oltre alla versione standard, infatti, sono disponibili anche la Special, che si ispira al mondo delle customizzazioni, e la Sport, impreziosita dalle sospensioni Öhlins.
A fare da comune denominatore a questa offerta così variegata è il nuovo motore da 1079 cc con raffreddamento ad aria e olio, caratterizzato da una generosa riserva di coppia fin dai bassi regimi (9 Kgm a 4750 giri), che garantisce facilità e al tempo stesso grande divertimento nella guida.

Il motore del Ducati Scrambler 1100

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Il motore dello Scrambler 1100 è un bicilindrico due valvole raffreddato ad aria e olio da 1079 cc (derivato da quello del Monster 1100) con alesaggio di 98 mm e corsa di 71,5 mm, omologato Euro 4. E’ dotato di un corpo farfallato singolo da 55 mm di diametro con due iniettori sotto farfalla e un airbox di notevoli dimensioni; inoltre, ogni cilindro è dotato di doppia candela e di un incrocio valvole di 16°. Grazie a queste soluzioni, il motore eroga una potenza massima di 86 CV a 7500 giri/minuto con una coppia massima di 9,0 Kgm a 4750 giri/minuto, con una curva molto piatta per avere accelerazioni fluide a ogni regime e facilità di guida. Il cambio è a sei rapporti, mentre la frizione è multidisco in bagno d’olio con comando idraulico e dotata di asservimento in coppia con funzione antisaltellamento.
Da un punto di vista estetico, il 1100 ha carter leggeri e coperchi frizione e alternatore realizzati in alluminio con lavorazioni a macchina. Anche i due carter copri cinghie sono in alluminio, sempre rifiniti con lavorazione a macchina utensile.
I collettori di scarico hanno diametro superiore rispetto alla versione 800, con il catalizzatore posizionato in basso e doppio silenziatore.

Prestazioni più elevate, dunque, ma sempre alla portata di un’ampia fascia di utenti, come del resto conferma anche l’agile ciclistica (cannotto di sterzo inclinato di 24,5° e 110 mm di avancorsa) e la presenza di numerosi aiuti elettronici, come il Traction Control (regolabile su 4 livelli) e l’ABS dotato di funzione Cornering grazie alla piattaforma inerziale Bosch.

Entrambi questi dispositivi vanno a integrarsi nell’ormai ben nota tecnologia dei Riding Mode, che sullo Scrambler 1100 viene declinata in tre configurazioni: Active, Journey e City.

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La strumentazione è formata da due elementi: uno dalla forma circolare, come per tutti gli Scrambler, e uno dal design allungato che permette di comunicare un numero maggiore di informazioni. Sotto, il forcellone bibraccio è realizzato per fusione in gravità, in alluminio. La moto è poi dotata di un inedito telaio a traliccio tubolare d’acciaio a doppia trave superiore, che abbraccia il motore ed è completato da un telaietto posteriore in alluminio.

Alle prime due corrisponde la massima potenza disponibile, vale a dire 86 Cv (seppur con risposta più progressiva per la seconda), mentre con la terza modalità si scende a 75 Cv, vale a dire lo stesso valore del modello da 800 cc.

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In questo modo, dunque, è possibile godersi il nuovo 1100 in base al proprio stile di guida e al contesto in cui si utilizza la moto, potendo contare su una dotazione più consistente rispetto alle versioni di minor cilindrata, come nel caso del doppio disco anteriore da 320 mm, delle sospensioni maggiorate, del nuovo forcellone in alluminio, della frizione antisaltellamento e, non per ultimo, del nuovo telaio a traliccio a doppio trave in acciaio con supporto sella in alluminio.
Le ruote hanno invece mantenuto l’impostazione della 800, con il cerchio anteriore da 18” e il posteriore da 17” (entrambi a 10 razze con lavorazioni a macchina), anche se il primo calza un pneumatico leggermente più largo (120/80 invece di 110/80).
Le forme più muscolose non hanno comunque impedito al nuovo Scrambler 1100 di mantenere una posizione di guida rilassata, con il manubrio largo e la sella posta a 810 mm da terra, che consente anche ai conducenti di statura più bassa di gestire agevolmente le manovre da fermo.

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Allo stesso modo, il design del serbatoio (che ha una capacità di 15 litri) si è evoluto sia nelle dimensioni che nelle linee, mantenendo una chiara riconoscibilità evidenziata dalle guance laterali intercambiabili in alluminio, come sulla prima versione.
La cura dei particolari sembra più elevata rispetto a questa e, in generale, il 1100 ha un aspetto meno “plasticoso” rispetto agli altri Scrambler, grazie all’utilizzo di materiali più raffinati, a cominciare dalle cover dell’airbox dove è impressa la cilindrata, proseguendo con il logo in alluminio verniciato presente sul serbatoio, i tappi del manubrio lavorati, i carter copri cinghie con alluminio a vista e i supporti del parafango anteriore pressofusi.
Grande cura è stata riservata anche alla strumentazione e al gruppo ottico anteriore. La prima, posizionata sul lato destro del manubrio e completamente digitale, è composta da due elementi: uno principale, di forma circolare, e uno aggiuntivo dal design allungato, che ha permesso di inserire un maggior numero di informazioni.

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Il 1100 ha nuovi blocchetti elettrici multifunzione che permettono di scegliere i Riding Mode e modificarli. Le leve di freno e frizione sono regolabili. Elemento caratteristico del nuovo Scrambler è senz’altro il faro tondo anteriore, che mantiene la parabola di vetro comune a tutti gli Scrambler, ma con una nuova cornice esterna in alluminio. Al suo interno vi è una croce, sempre in alluminio, sulla quale spicca il logo Ducati.

Il secondo mantiene la parabola di vetro comune a tutti gli Scrambler, ma si arricchisce di una nuova cornice esterna e al suo interno è posizionata una sorta di croce in alluminio.
A caratterizzare la parte posteriore della moto sono invece i due grossi silenziatori del nuovo impianto di scarico, del tutto inedito a livello di layout e anch’esso immediatamente riconoscibile come elemento distintivo del nuovo 1100.

Lo Scrambler 1100 in un colpo d’occhio

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Colorazioni
62 Yellow, telaio nero e sella nera
Shining Black, telaio nero e sella nera

Principali dotazioni
Motore bicilindrico a L raffreddato ad aria da 1079 cc
Carter copri cinghie in alluminio lavorato a macchina
Telaio a traliccio a doppia trave in acciaio e telaietto in alluminio
Serbatoio in acciaio a goccia con guance intercambiabili
in alluminio, sella bassa (810 mm)
Faro anteriore con lente in vetro e DRL
Faro posteriore con tecnologia LED a diffusione
Strumentazione LCD con doppio elemento
Forcellone fuso in alluminio
Ruote in lega a dieci razze da 18’’ all’anteriore e da 17’’ al posteriore, con lavorazioni a macchina a vista, pneumatici Pirelli di derivazione enduristica ottimizzati per lo Scrambler
ABS Bosch Cornering, Traction Control, 3 Riding Mode (Active, Journey e City), Presa USB per ricarica cellulare sotto la sella

Scrambler Special

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Colorazioni
Custom Grey, con telaio nero e ruote a raggi nere

Dotazioni diverse dalla Scrambler 1100
Manubrio basso in alluminio a sezione variabile
Forcellone fuso in alluminio spazzolato
Forcella regolabile
Parafango anteriore e posteriore in alluminio
Rivestimento sella dedicato
Ruote a raggi da 18’’ all’anteriore e da 17’’ al posteriore
Collettori di scarico cromati
Anodizzazione foderi forcella color oro

Scrambler Sport

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Colorazioni
“Viper Black” con sottoguancia e doppia banda centrale gialla su serbatoio e parafanghi con telaio e cerchi neri

Dotazioni diverse dalla Scrambler 1100 e Special
Rivestimento sella dedicato
Forcella Öhlins regolabile
Monoammortizzatore Öhlins regolabile

Il nuovo Scrambler è disponibile, nella versione standard, in due colorazioni: la “62 Yellow” e la “Shining Black”, entrambe con telaio nero e sella nera.

La versione Special viene invece proposta nell’inedita livrea “Custom Grey”, in abbinamento al forcellone spazzolato e alla forcella con foderi anodizzati di colore oro. A sottolinearne l’esclusività sono anche le ruote a raggi neri, gli scarichi cromati e i parafanghi in alluminio, mentre il manubrio basso a sezione variabile e la sella marrone dotata di un rivestimento dedicato ne completano la dotazione.

La Sport, infine, è caratterizzata dal colore “Viper Black” con sottoguancia e doppia banda centrale gialla su serbatoio e parafanghi, ed è ben riconoscibile grazie alla forcella e all’ammortizzatore regolabili Öhlins, al manubrio a sezione variabile e alla sella con rivestimento che trae ispirazione dalle numerose preparazioni in chiave “racer” fatte dagli scrambleristi di tutto il mondo.

Grazie a queste tre nuovi rappresentanti, il brand Scrambler arriva ora a contare ben 12 modelli in listino, ognuno dei quali caratterizzato da specifiche diverse per prestazioni, utilizzo ed estetica. Una diversificazione davvero notevole, che vede nel nuovo 1100 la possibilità di allargare verso l’alto una gamma già molto forte e completa.

Questa nuova versione appare decisamente curata e dotata di un ottimo equipaggiamento, a conferma del fatto che non si è trattato di un semplice upgrade, ma di un progetto completamente nuovo. Di sicuro le prestazioni, la sicurezza e il comfort, in questo caso, compiono un ulteriore passo in avanti rispetto ai modelli di minor cilindrata, mentre rimangono invariati lo stile, l’essenzialità, il divertimento di guida e la libertà di espressione tipici del brand Scrambler.

Valori sui quali Ducati ha saputo costruire un successo davvero notevole.

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