Test della nuova Ducati Panigale V4 S 2020

Test della nuova Ducati Panigale V4 S 2020

Ha le prestazioni esorbitanti della precedente versione, ma ora è più sfruttabile. Ecco come la nuova Ducati punta a essere il riferimento del settore.

Una moto supersportiva su quattro vendute è una Panigale. Con oltre 10.000 moto vendute e una quota di mercato del 25% la V4 bolognese è sicuramente un successo commerciale.

Quando parliamo di superbike, la Ducati gioca pesante e il mercato in questo segmento sembra premiare la scelta fatta a Borgo Panigale di puntare su moto elitarie sì (la Panigale V4 S 2020 che stiamo provando è in listino a 28.790 euro, ma tutte le competitor le si sono avvicinate molto), ma farcite di contenuti e tecnologia, oltre che assolutamente premium dal punto di vista del design e delle finiture.

Insomma, a questi livelli va detto che non è più la cifra che ferma un acquisto, piuttosto possono essere altre le ragioni che fanno cadere la scelta su una moto piuttosto che su un’altra.

Le prestazioni, innanzitutto, ma anche come la moto mette in mano al pilota le sue performance.

Non solo la ricerca del tempo sul giro, quindi, ma anche la facilità e la velocità con cui questo tempo si ottiene sono elementi chiave.

È proprio in questo campo che sono andati a lavorare i tecnici Ducati aggiornando la Panigale V4, moto che con i suoi 214 Cv resta saldamente sul podio delle moto omologate con maggiore potenza sul mercato.

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Estrema, potentissima e velocissima, la Panigale, come tutte le Ducati del passato, ha sempre richiesto mani esperte per poter essere sfruttata, ma in questa nuova configurazione ha fatto davvero un bel progresso per quello che riguarda la capacità di assecondare al meglio i desideri del pilota.

Non è stato uno stravolgimento quello operato dagli ingegneri Ducati che della V4 precedente hanno mantenuto gli elementi cardine, ma sono andati invece a “limare” molti spigoli lavorando su elettronica, assetti e aerodinamica.

La Panigale V4 è ora dotata della stessa carenatura che ha debuttato lo scorso anno sulla V4 R, ali comprese. In Ducati chiamano queste modifica “Aeropackage”; la carena è 5 cm più larga, più protettiva e smaltisce meglio il calore (non poco) prodotto dal V4 Desmosedici stradale. Le ali sono le stesse (per forma, ma non per materiale, perché sulla R sono in carbonio) della Panigale più sportiva e a 270 Km/h caricano l’avantreno con 30 Kg aggiuntivi; ma dalla R non arrivano solo le ali, anche il telaio “front frame” è lo stesso, leggermente più flessibile di quello montato fino a oggi da Panigale V4 e V4 S, soluzione che dovrebbe migliorare il feedback in frenata e piena piega.

Cambiano anche i settaggi base di ammortizzatore e forcella, leggermente più morbidi anche in questo caso per offrire un miglior feeling di guida, mentre la moto si è alzata di 5 mm.

Un telaio “addolcito” quindi, con un motore che ha seguito la stessa strada e se non ha ricevuto variazioni di hardware (tutta la meccanica è rimasta invariata), ne ha visto evolvere il software con nuove curve di risposta all’acceleratore delle mappe Race e Sport, quelle più utilizzate in pista. Il tutto per rendere più gestibile la fenomenale potenza della V4 bolognese (che pure quanto a coppia non scherza niente con i suoi 12,6 Kgm).

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La Panigale V4 è ora equipaggiata con un pacchetto aerodinamico ereditato dalla V4 R, che migliora la protezione all’aria del pilota in carena e la stabilità globale del veicolo. La versione S è dotata di sospensioni Öhlins a controllo elettronico event based, basate sul sistema Öhlins Smart EC (Electronic Control) di seconda generazione che sfrutta tutte le potenzialità offerte della piattaforma inerziale. La Panigale V4 monta le pinze monoblocco Brembo Stylema, evoluzione delle pinze M50. Le doppie pinze Brembo hanno ciascuna quattro pistoncini da 30 mm di diametro e lavorano su dischi da 330 mm di diametro, mentre al posteriore troviamo un disco singolo da 245 mm con pinza a 2 pistoncini. L’impianto frenante è coadiuvato dal sistema ABS Cornering EVO.

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Il target è, manco a dirlo, poter girare più velocemente, ma anche e soprattutto arrivare al proprio limite in modo più semplice.

Una Ducati che resta sempre una Ducati, ma che per certi versi vuole avvicinarsi a quelle moto che hanno fatto della sfruttabilità il loro punto di forza.

La prova su pista della Panigale V4 S

Che tutto questo lavoro abbia dato i frutti sperati è stato facile da verificare durante numerose sessioni di prova sul circuito del Bahrein, lo stesso utilizzato dalla Formula Uno: pista nuova per tutti, perché è la prima volta che si tiene un evento moto in questo circuito.

Devo dire che la scelta di una pista inedita è stata azzeccata, perché è proprio in queste situazioni in cui non sei perfettamente a tuo agio, in cui non fai tutto a memoria, e quindi non guidi in modo preciso, che emerge il lavoro svolto dai tecnici di Borgo Panigale.

Come anticipato, la moto non è stata stravolta nel layout, ma l’evoluzione è stata decisamente corposa.

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Il nuovo pacchetto aerodinamico comprende plexiglas, cupolino e carenature laterali di maggiori dimensioni (+ 38 mm per lato), più efficienti estrattori laterali per l’aria di attraversamento dei radiatori oltre alle famose appendici aerodinamiche che incrementano il carico verticale alle ruote (più 30 Kg complessivi a 270 Km/h): il maggiore carico riduce il “galleggiamento” della ruota anteriore alle alte velocità e la tendenza all’impennata, insieme a una maggiore stabilità durante le fasi di frenata, ingresso e percorrenza curva. Gli sfoghi aria sulla carena incrementano la velocità di attraversamento dell’aria di raffreddamento dei radiatori acqua e olio rispettivamente di più 6% e più 16%.

Del resto, quando cambi telaio, altezze, setting sospensioni è chiaro che la moto cambia carattere. Non è cambiato il serbatoio, purtroppo, che resta ancora molto compatto e stretto e non offre molti punti di ancoraggio in frenata.

La nuova Panigale non ha, quindi, cambiato anima, ma si è indubbiamente ingentilita nelle reazioni che trasmette al pilota.

Inutile dire che va forte in modo quasi sconsiderato e resta una moto specialistica da cui solo un pilota riesce a tirare fuori il massimo, ma è un fatto che con la moto di oggi più si scende con le capacità di guida più ci si trova a proprio agio.

Perché se un pilota è abituato a guidare “sopra i problemi” e riesce a gestire certe situazioni, l’amatore ha bisogno di una moto che prima di tutto lo rassicuri. L’arrivo del nuovo Aeropackage e gli interventi ricevuti dalla ciclistica sono andati proprio in quella direzione.

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La Panigale V4 è spinta dal Desmosedici Stradale di 1103 cc: un V4 di 90° a distribuzione Desmodromica di derivazione MotoGP, con albero motore controrotante e ordine degli scoppi “Twin Pulse”. Il motore eroga 214 CV a 13.000 giri/minuto e una coppia di 12,6 Kgm a 10.000 giri/minuto.

La nuova V4 perde probabilmente un po’ di velocità nei cambi di direzione o nella rapidità di esecuzione, ma era talmente più veloce rispetto alle altre da potersi perfino permettere di fare un piccolo passo indietro. Anche perché poi godi di una moto precisa, che affronta la delicata fase di staccata e ingresso in curva con maggiore armonia e che, giro dopo giro, risponde sempre allo stesso modo, regalandoti la sensazione di poterla mettere dove vuoi; invogliandoti, alla fine, a spingere sempre di più.

La Panigale V4 era e resta la moto più agile, la meglio frenata di tutte, caratteristiche che emergono in ogni comparativa e che probabilmente riemergeranno anche questa volta.

Con la differenza che oggi la V4 Ducati ha smussato gli spigoli perché è sempre agile, ma meno “imprecisa”, sempre furibonda in accelerazione, ma meglio gestita da un gas che, se non ha ancora raggiunto la perfezione di risposta di alcune concorrenti, ha però fatto enormi progressi.

Non è ancora tutto perfetto, se molli i freni presto sulla Ducati resta un pizzico di sottosterzo, la moto “corre”, ma i passi avanti sono a mio parere evidenti e in generale è tutta la ciclistica a essere più in sintonia con chi guida. In poche parole, ci si sente la moto più in mano perché, anche quando c’è una perturbazione (per esempio salendo su un cordolo in piena accelerazione), prima quasi si amplificava, ora si smorza subito.

Anche il V4 partecipa al miglioramento della moto, questo grazie soprattutto a nuove logiche di apertura delle farfalle che rendono più omogenea la gestione del gas, soprattutto a moto inclinata. È un mix di mappature motore e controlli che rende più morbida la gestione del gas e ti concede di guidare meglio.

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Per la nuova V4 gli ingegneri Ducati hanno collaborato insieme con quelli di Ducati Corse. L’obiettivo? Definire nuovi parametri per aerodinamica, ciclistica, controlli elettronici e mappatura del sistema Ride by Wire, in modo da migliorare stabilità, velocità di inserimento e la confidenza al pilota nella gestione dell’acceleratore. Gli interventi dedicati alla ciclistica hanno visto variare i valori di rigidezza delle sospensioni, l’altezza del baricentro e l’angolo del tiro catena, il tutto per migliorare il bilanciamento del veicolo in tutte le fasi di guida.

La nuova Panigale V4 alla fine fa proprio questo: ti fa guidare meglio. La sua potenza mostruosa impressiona, ma non spaventa, le reazioni di telaio e sospensioni sono più precise, prevedibili, mentre l’effetto delle ali è sensibile non solo ad alta velocità, ma stabilizza la moto in molte situazioni.

Il risultato è che se prima si lottava un po’ con la moto, oggi viene più spontaneo andare a cercare il proprio limite e si riesce a mantenere una costanza di rendimento giro dopo giro.

Tutto questo è stato ottenuto grazie a una migliore collaborazione tra i vari elementi tecnici della moto: telaio, motore, elettronica che lavorano in stretta correlazione per regalare un’efficacia di guida che oggi, finalmente, convince.

Foto Ducati

La Panigale V4 in un colpo d’occhio

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Colorazioni
Ducati Red con telaio Dark Grey e cerchi neri

Principali dotazioni
Pacchetto aerodinamico by Ducati Corse
Motore Desmosedici Stradale, 1103 cc
Nuova logica di gestione della richiesta di coppia da parte del pilota
Telaio “Front Frame” con specifiche Ducati Corse
Telaietto anteriore in Magnesio
Forcella Showa Big Piston Fork (BPF) da 43 mm, completamente regolabile con nuova taratura, ammortizzatore posteriore Sachs, completamente regolabile con nuova taratura
Ammortizzatore di sterzo Sachs
Pacchetto elettronico di ultima generazione con piattaforma inerziale a 6 assi: ABS Cornering EVO; Ducati Traction Control (DTC) EVO 2; Ducati Slide Control (DSC); Ducati Wheelie Control (DWC) EVO; Ducati Power Launch (DPL); Ducati Quick Shift up/down (DQS) EVO 2; Engine Brake Control (EBC) EVO
Pulsanti per cambio rapido dei livelli
Riding Mode (Race, Sport, Street)
Serbatoio in alluminio da 16 litri
Cruscotto full-TFT da 5”
Proiettore full-LED con DRL
Sella con “logo V4”
Configurazione biposto a corredo
Impianto frenante con pinze monoblocco Brembo Stylema
Pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa SP con posteriore 200/60
Predisposizione per Ducati Data Analyser+ GPS (DDA+ GPS), Ducati Lap Timer GPS (DLT GPS) e Ducati Multimedia System (DMS)

Prezzo
Euro 23.490

La Panigale V4 S in un colpo d’occhio

Colorazioni
Ducati Red con telaio Dark Grey e cerchi neri

Differenze di dotazione rispetto alla Panigale V4:
Sospensioni ed ammortizzatore di sterzo con sistema Öhlins Smart EC 2.0
Forcella Öhlins NIX-30 con nuova taratura
Ammortizzatore Öhlins TTX 36 con nuova taratura
Ammortizzatore di sterzo Öhlins
Cerchi Marchesini forgiati in alluminio con colorazione total black
Batteria agli ioni di litio
Manopole sportive

Prezzo
Euro 28.790

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