La Multistrada 1260 Enduro nel Transanatolia Rally 2020

La Multistrada 1260 Enduro nel Transanatolia Rally 2020

Andrea Rossi ha portato alla vittoria nella sua classe la Multistrada 1260 Enduro in una gara massacrante come la Transanatolia Rally 2020.

Che la Multistrada sia un’enduro stradale sui generis l’ha dimostrato più volte nell’arco di questi ultimi anni, anche con le ripetute vittorie in una gara di velocità in salita come la Pikes Peak.

Insomma, se in questo settore le Case puntano sull’aspetto turistico e polivalente del mezzo, anche se negli anni si è scatenata una vera e propria rincorsa alla ricerca della massima potenza, Ducati, anche per non smentire il suo Dna, non ha mai esitato a mettere l’accento sull’aspetto sportivo della Multistrada; come del resto, è stato fin da quando fu presentata per la prima volta, nell’ormai lontano 2003.

Non stupisce quindi più di tanto la recente vittoria di categoria ottenuta da Andrea Rossi in sella a una Multistrada 1260 Enduro durante la Transanatolia Rally 2020, uno dei più famosi rally raid del mondo.

Certo, rispetto alla Pikes Peak, il terreno è nettamente diverso, perché parliamo di una gara che si svolge tutta in fuoristrada e su terreni molto diversi fra di loro, come conferma lo stesso Rossi, pilota e collaudatore Ducati: “Il rally si è rivelato ancora più impegnativo e completo di quello che credevo. Abbiamo affrontato tappe sfiancanti di montagna, lente, sassose e tecniche, come tappe molto veloci sulle piste sterrate anatoliche e, infine, tappe sulla sabbia delle spiagge del Mar Nero”.

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Cambia la superficie, cambia la posizione di guida! In tutti i casi, sia su terreno veloce che insidioso, la Enduro si è trovata a suo agio.

In un contesto così complicato, la Enduro ha ottenuto il primo posto nella categoria Bicilindriche e la nona posizione assoluta.

L’edizione 2020 si è tenuta tra il 15 e il 22 agosto e l’itinerario, sviluppato su sette giorni, prevedeva la partenza da Istanbul per arrivare a Sile, attraversando le città di Abant, Aymana e Karadag, per un totale di ben 2850 km.

Poche le modifiche che hanno interessato la 1260, fra l’altro tutte prelevate dal catalogo Ducati Performance, come bull-bar, protezioni per i radiatori e silenziatore omologato; in più un settaggio particolare più adatto all’off-road estremo, che comprendeva una sella più alta, sospensioni regolate in base al tipo di percorso, oltre ovviamente alle tabelle portanumero laterali, obbligatorie da regolamento di gara.

Modifiche rese necessarie per affrontare una gara molto dura, che mette alla prova sia i piloti professionisti che i numerosi amatori che vi partecipano: come detto, il percorso è caratterizzato da terreni molto rocciosi che si alternano a strade di terra battuta, sabbia e tappe molto veloci dove è importante potere contare su un motore dalla abbondante cavalleria.

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Un mix molto complicato da affrontare anche per un pilota esperto come Andrea che lavora in Ducati dal 2016, proprio per lo sviluppo del progetto Multistrada Enduro. “Ne conosco molto bene – ha infatti affermato il pilota – il potenziale, la robustezza e le innumerevoli qualità, per questo motivo ho deciso di partecipare a un rally impegnativo come il Transanatolia con una moto praticamente di serie. La Multistrada 1260 Enduro ha superato tutte le avversità in maniera eccelsa. Per me è stata una grande gioia portarla alla vittoria della categoria Bicilindriche e nella top 10 della classifica generale”.

Una soddisfazione ben riposta e meritata se pensiamo che Rossi ha affrontato 7 tappe in 7 giorni, con una media di 450 km al giorno per 8 ore di navigazione quotidiana, scalando una montagna di 3000 metri di quota e toccato una velocità massima di 203 km/h sul lago salato di Tuz Golu. Un ottimo risultato per questo pilota, esperto di off-road, tester e collaudatore di Ducati, ma anche per la Enduro che evidenzia bene, con questa partecipazione, la sua predisposizione per il fuoristrada, grazie a una dotazione particolare che la rende idonea a tale utilizzo; ricordiamo infatti che la moto, proprio per garantire più controllo nella guida in fuoristrada, è dotata di manubrio largo e alto, pedane dentate, paracoppa di serie e pneumatici appositamente progettati.

Sempre in quest’ottica, rispetto alla Multistrada 1260, la versione Enduro ha un cambio a sei rapporti con la prima marcia più corta, così come, sul fronte della ciclistica, offre sospensioni di tipo semi-attivo e un ammortizzatore di sterzo Sachs.

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Nella classifica generale, Andrea si è piazzato nono.

In conclusione, un altro trofeo da inserire nel palmarès della Multistrada che conferma, ancora una volta, come sia effettivamente Multi. Del resto, Ducati non diceva che era quattro moto in una?

Foto Ducati

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