Attraverso l’Asia con la Multistrada Enduro

Attraverso l’Asia con la Multistrada Enduro

7575 Km in sette giorni con la Multistrada Enduro 1200. Dalla Cina a Bologna, poi a Misano per partecipare al Ducati World Week 2018.

Parlare di impresa non è davvero un’esagerazione: Ken Lu di Ducati China e Lv Fei sono partiti da Xinjiang, in Cina, in sella alle loro Multistrada 1200 Enduro per arrivare a Bologna dopo solo 7 giorni di viaggio in cui hanno percorso qualcosa come 7575 km attraverso 10 Paesi. Il motivo della loro avventura: partecipare e vivere in prima persona il WDW 2018! Abbiamo approfittato di questa occasione per fare due chiacchiere con i due appassionati, autori di questo viaggio stressante e faticoso che loro stessi hanno battezzato come “SuperFast across the Eurasian Continent”.

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Foto in apertura: Ken Lu, direttore vendite di Ducati China, felice dopo la conclusione di un viaggio così lungo e difficile. Sopra: i due amici sono stati accolti a Borgo Panigale da Claudio Domenicali, CEO di Ducati: alla sua sinistra, Lv Fei, CEO di Beijing Motorway. L’articolo in questione è stato realizzato grazie alla collaborazione e disponibilità dell’Ufficio Stampa Ducati e di Ducati China.

Come vi è venuta l’idea di intraprendere una simile avventura? Come vi siete allenati per riuscirci?

Tutto è dovuto alla nostra grande passione per Ducati: volevamo partecipare alla decima edizione del WDW e quindi ci sembrava una gran bella idea arrivarci in moto. Il problema è che abbiamo veramente poche vacanze, quindi non ci potevamo permettere di stare in viaggio per troppo tempo. Così abbiamo pensato a una soluzione superveloce: abbiamo studiato attentamente l’itinerario e ci è sembrato possibile riuscirci in 10 giorni, Entrambi siamo sempre molto occupati con il lavoro, quindi non abbiamo avuto modo di fare un allenamento specifico, però siamo dei motociclisti abbastanza esperti e abbiamo confidato in ciò”.

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Primo giorno.

Quali sono state le tappe?

 “Il primo giorno abbiamo fatto circa 1000 Km, arrivando fino al Kazakistan; il secondo giorno ne abbiamo fatti ancora di più attraversando tutto il Paese asiatico, mentre nel terzo giorno siamo riusciti ad arrivare a Orenburg, in Russia. Il quarto giorno siamo stati in sella per 1307 Km fino a Ryazan, una città vicino Mosca, nel quinto siamo arrivati al confine con la Lettonia, il sesto è stata la volta di Varsavia, mentre l’ultimo giorno abbiamo fatto ben 1700 Km, dalla capitale polacca fino a Bologna!”.

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Secondo giorno.

Ma quanti chilometri avete fatto su asfalto e quanti su strada sterrata?

Per la maggior parte del tempo abbiamo guidato su asfalto, ma moltissime strade in Kazakhstan e Russia erano veramente in pessime condizioni!”.

Qual è stato il momento più difficile che avete dovuto affrontare, quali gli inconvenienti?

Ci sono sempre dei problemi in viaggi impegnativi come questo. Ad esempio, il caldo terribile nel Kazakhstan, con temperature superiori ai 48°! La moto ha superato brillantemente questa prova, ma anche noi ci siamo riusciti, grazie alla camel bag per l’idratazione che avevamo con noi! Stranamente, poi, abbiamo perso tantissimo tempo alla frontiera per entrare nella Comunità Europea: un sacco di controlli, documenti, burocrazia, che ci hanno portato via un’intera mattina, un tempo infinito se paragonato ai 7 giorni in cui poi abbiamo terminato il percorso! Poi un’infinità di tempeste e acqua, soprattutto in Russia. Come dice un vecchio detto cinese “Non sai mai da quale nuvola piove“: a noi sembrava che tutte le nuvole del mondo si fossero messe d’accordo per piovere su di noi! Poi, ovviamente la fatica: guidare 1000 Km in un giorno è possibile, ma farlo per così tanti giorni di fila non è affatto facile. Sapevamo, poi, che molti elementi non erano dipendenti da noi, come le condizioni della strada, il tempo, il traffico: anche questo porta tensione”.

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Terzo e quarto giorno.

Siete riusciti a mantenere comunque una media impressionante!

Questo grazie alle nostre moto, sulle quali abbiamo fatto completo affidamento, oltre che su un po’ di buona sorte! Molto importante è stato poi il fatto che il serbatoio della Multistrada 1200 Enduro contenga circa 30 litri di carburante: questo ci ha garantito una buona autonomia”.

In che modo avete preparato le moto?

Abbiamo installato una piastra al posto della sella del passeggero per alloggiare il materiale di ricambio e usato un po’ di borse impermeabili della Givi per il bagaglio personale. Come pneumatico abbiamo scelto il Michelin Anakee 3 per avere un grip ottimale in tutte le condizioni: dobbiamo dire che la loro performance è stata ottimale, anche per la durata visto che hanno resistito per 7575 Km veramente tosti!”.

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Quinto giorno.

Che manutenzione lungo il viaggio?

Semplicemente abbiamo lubrificato la catena ogni sera, controllando la pressione degli pneumatici. Avevamo con noi anche diversi attrezzi e olio per eventuali rabbocchi: fortunatamente non abbiamo avuto bisogno di niente”.

Avevate un veicolo di sostegno?

Assolutamente no! Eravamo solo noi due, con le nostre Ducati!”.

Come si è comportata la Enduro?

Benissimo, è la moto ideale per viaggi di questo tipo, anche meno estremi se vogliamo! Dell’autonomia abbiamo già detto, un fattore fondamentale per ridurre le soste, ma anche per il fatto che in certe parti del Kazakistan ci possono essere anche 350/400 Km fra una stazione di rifornimento e l’altra! Inoltre, la Enduro è una moto molto versatile: è così potente da consentire velocità elevate quando le condizioni lo permettono, ma allo stesso tempo la lunga escursione delle sospensioni e il diametro delle ruote consentono di affrontare in tranquillità strade in pessime condizioni. Infine, essendo comoda e potente, consente di percorre così tanti chilometri in un giorno in modo relativamente semplice”.

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Sesto e settimo giorno.

Un’ultima curiosità: quali le motivazioni per intraprendere un viaggio così lungo? Cosa vi hanno detto o chiesto in merito i partecipanti del WDW?

Prima di tutto la soddisfazione personale: come abbiamo detto all’inizio, avevamo pianificato di arrivare a Bologna in 10 giorni, poi ci siamo riusciti in solo 7, quasi un terzo in meno, viaggiando veloci e in totale sicurezza. Ci sono molti modi per godersi la moto: in relax, in compagnia per un bel weekend con gli amici, ma forse ogni tanto bisognerebbe fare qualcosa di diverso, una piccola pazzia, prima che sia troppo tardi e troppo vecchi per sognare qualcosa del genere! Il WDW è stata una bellissima festa, con appassionati provenienti da ogni parte del mondo, che condividono la stessa passione e parlano lo stesso linguaggio. E’ un grande evento, come fosse una fiera dove sono esposti tutti i modelli della storia Ducati! A chi abbiamo incontrato a Misano non abbiamo avuto il bisogno di spiegare il motivo per cui abbiamo fatto il nostro viaggio, il feeling era al massimo e le persone che incontravamo ci dicevano semplicemente: “Hey, siete voi quei due tipi che sono venuti in moto dalla Cina fino a qui? Possiamo fare una foto insieme?“. Fra ducatisti, fra appassionati, non c’è bisogno di dire altro!”.

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