Vantech-Ducati: una piccola, ma elegante Cafe Racer

Vantech-Ducati: una piccola, ma elegante Cafe Racer

Telaio Vantech e motore Ducati. La ricetta per un’elegante special, realizzata dal figlio di Bill VanTichelt, fondatore dell’azienda californiana.

La Vantech è un’azienda californiana che ha iniziato la sua attività negli anni Sessanta producendo parti specializzate per l’industria missilistica; ma ben presto, vista la grande passione motociclistica del suo fondatore, Bill VanTichelt, l’azienda iniziò a produrre motori per kart e telai per motociclette.

Ben presto, agli albori della sua storia aziendale, Vantech combinò queste due attività diventando, nel 1964, l’unico altro produttore americano di motociclette oltre a Harley Davidson.

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Un particolare della bellissima piastra di sterzo.

La produzione prevedeva due modelli: “The Scrambler”, equipaggiata con motori da kart di piccola cilindrata (da 99 cc a 125 cc), e “Trials 80” allestita appunto con un motore motociclistico Yamaguchi da 80 cc.

Il passo successivo fu quello di produrre una serie di telai per motoleggere sempre di ridotta cubatura (a quanto pare molto apprezzati negli USA per le gare di Dirt Track, fuoristrada, ma anche nelle Road Races), con relativi kit di adattamento che i piloti potevano acquistare per poi motorizzare con il propulsore che preferivano, così da poter partecipare a praticamente ogni tipo di gara.

Da allora sono passati molti anni e un paio di generazioni si sono succedute alla guida della azienda, ma un pensiero è sempre rimasto vivo nel cuore di tutti: perché un loro telaio non è mai stato allestito con un motore Ducati?

Così è stato il figlio di Bill, Bill III, con sua figlia Holly e il genero Rob, a rimediare a questa mancanza, venendo quindi così incontro ai desideri del fondatore della Vantech!

Il progetto si è così sviluppato utilizzando un loro kit del 1967, sul quale sono state apportate le dovute modifiche al telaio affinché potesse ospitare il mono da 160 cc (proveniente da un Ducati Monza) più ingombrante rispetto ai piccoli motori da kart per cui il telaio era stato a suo tempo progettato; quindi è stato adeguatamente allargato, realizzando poi i nuovi punti di attacco per il motore.

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Il motore proviene da una Monza 160, versione richiesta dai fratelli Berliner, importatore statunitense di Ducati dell’epoca, per proporre al mercato americano una motoleggera dalle buone prestazioni. In realtà, l’esperimento non ebbe un grande successo commerciale anche per la sua linea troppo turistica e non troppo riuscita.

Infine il forcellone è stato allungato per dare alla moto maggiore stabilità rispetto alle esigenze di maneggevolezza richieste dalle gare dove, all’epoca, questo kit veniva utilizzato.

Il motore è stato donato da un amico italiano, ma un altro uguale è stato acquistato per avere parti di ricambio utili a renderlo perfettamente affidabile, dopo di che è stato letteralmente tirato a lucido! Il risultato finale è veramente degno di nota, con l’enorme carburatore Dell’Orto che si inserisce perfettamente nei tubi della parte posteriore del telaio!

Sempre per rimanere in tema vintage, come sospensioni si è optato per una Ceriani e una coppia di ammortizzatori Girling, mentre per le ruote ecco due bellissimi cerchi a raggi della Borrani con mozzi d’epoca Honda, accuratamente sabbiati e rimessi a nuovo da Holly, visto che quando sono stati recuperati erano veramente in condizioni pessime!

Bill VanTichelt III ha poi realizzato la sua opera d’arte: le piastre di sterzo di questa moto sono un vero capolavoro, come potete ammirare nelle foto; inutile dire che il progetto è di suo padre Bill, il quale si è occupato anche di disegnare il cornetto di aspirazione del carburatore.

Stesso discorso lo possiamo fare anche per le pedane e il sistema di scarico, poi saldato dalla Elco Welding. Dopo aver curato la parte meccanica e ciclistica, però era giunta l’ora di provvedere alla veste estetica di quella che doveva diventare una mini Cafe Racer motorizzata Ducati!

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Sopra, si evidenzia come il telaio Vantech sia stato adattato alla perfezione al piccolo monocilindrico Ducati. Il risultato è veramente piacevole, creando una vera e propria Cafe Racer d’epoca!

La scelta per il serbatoio è caduta così su uno della Suzuki, ovviamente della stessa epoca del motore: Holly ha provveduto a modificarlo per adattarlo alle misure del telaio, mentre la sella è stata realizzata artigianalmente, così come lo stretto e filante codone in vetroresina che dà un tocco veramente racing a tutta la moto. Dove non ci sono stati dubbi di sorta, è stato per la colorazione del telaio, scegliendo un colore della tradizione VanTech: una tonalità del 1964 definita come “Ford Guardsman Blue”. Il risultato finale è sotto i vostri occhi: sinceramente pensiamo che il vecchio mono Ducati sia molto contento del suo nuovo vestito, elegante e all’altezza della sua lunga storia!

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