Ducati resiste alla grande alla pandemia

Ducati resiste alla grande alla pandemia

Non c’è certo bisogno di ricordare come l’emergenza sanitaria abbia prodotto considerevoli danni a tutta l’economia italiana. Ovviamente, i settori più colpiti sono stati quelli del commercio (alimentari a parte) e del turismo, ma anche l’industria ha dovuto subire considerevoli contraccolpi, soprattutto nel primo periodo, quando la chiusura del Paese è stata totale. Ovviamente, come […]

Non c’è certo bisogno di ricordare come l’emergenza sanitaria abbia prodotto considerevoli danni a tutta l’economia italiana. Ovviamente, i settori più colpiti sono stati quelli del commercio (alimentari a parte) e del turismo, ma anche l’industria ha dovuto subire considerevoli contraccolpi, soprattutto nel primo periodo, quando la chiusura del Paese è stata totale.

Ovviamente, come in tutte le cose, i danni non sono stati uguali per tutti; c’è chi ha subìto la crisi in modo particolare e chi invece è riuscito a stare a galla.

La grossa differenza, in questo caso, è dipesa da come un’azienda si trovasse nel momento in cui il dramma sanitario è iniziato; chi era già in difficoltà, magari in un settore poco dinamico o con tanti debiti, ha avuto certamente un colpo quasi mortale.

Così non è stato, per fortuna, per Ducati, che è uscita quasi indenne da questo grande caos, come dimostrano i buoni risultati che l’azienda ha fatto segnare in un seppur difficilissimo 2020.

Infatti, ha consegnato ai clienti di tutto il mondo 48.042 moto (53.183 nel 2019), contenendo la perdita di vendite rispetto al 2019 a solo -9,7%, con un fatturato che ha raggiunto 676 milioni di euro (716 milioni di euro nel 2019).

Al di là dei numeri, particolarmente importanti sono stati i progressi segnati in Paesi importanti come Cina (+26%) e Germania (+6,7%), anche se l’Italia rimane comunque il primo mercato per Ducati, seguito dagli Stati Uniti.

Ma il dato che forse segnala più di tutti la buona situazione è l’importante e recente accordo sindacale che prevede 600 assunzioni a tempo determinato nell’area produttiva, stabilizzando a full time e a part time verticale altri 80 dipendenti. Considerato il momento ancora così incerto, senz’altro un segno forte di speranza e di ripartenza!

Del resto, da sottolineare come Ducati abbia saputo riorganizzarsi tempestivamente durante la pandemia, garantendo il mantenimento dei posti di lavoro con un ricorso massiccio allo smart working per tutti gli impiegati, lasciando così più spazio ai lavoratori obbligati alla presenza perché legati alla produzione o alle aree tecniche di sperimentazione.

Insomma, se ora, come tutti ci auguriamo, finalmente il peggio è alla nostre spalle, Ducati sembra proprio che abbia le carte in regola per centrare un grande 2021, tornando quanto prima ai livelli del recente passato.

Ce lo auguriamo di cuore, anche perché vorrebbe dire che è iniziata per tutti noi una nuova vita.

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