Prima di tutto dobbiamo dire che l’autore di questa moto non è un semplice appassionato, ma un professionista nel settore del restauro di auto storiche e da competizione.
Basta andare sulla pagina Facebook “Cars & Custom Bikes” per vedere il livello delle sue realizzazioni, dove si possono ammirare auto intere ricostruite quasi dal niente, grazie alla paziente e sapiente lavorazione dell’alluminio.
Ed è proprio questo specifico materiale il protagonista nella realizzazione di questa bella special che, fra l’altro, è entrata nella disponibilità di Nicola già a buon punto per quanto riguarda il livello di preparazione: stiamo infatti parlando di una 999 del 2005 (quindi fra le ultime prodotte) preparata per l’utilizzo in pista.
E’ molto lunga la lista degli interventi effettuati dal precedente proprietario: scarico completo Termignoni, gas rapido, Öhlins, frizione antisaltellamento, carbonio ovunque, leve Accossato, accessori Rizoma, gomme Pirelli Supercorsa, pedane e comandi ricavati dal pieno.
Una moto quindi allestita molto bene, su cui Borgogna è intervenuto radicalmente, ricreando praticamente tutta la scocca in alluminio, nello spessore di 1,2 mm per ottenere la massima leggerezza.
Ha così creato una semicarena che, nelle linee del frontale, ricorda il cupolino della Desmosedici; di conseguenza, ha costruito un telaio per il nuovo gruppo fari che nel modello originale sono sovrapposti, mentre in questo caso sono posizionati in orizzontale, successivamente incastonandoli nella carena insieme a un led centrale per le luci di posizione.
Il plexiglass del cupolino è stato sostituito da un parabrezza, anch’esso in alluminio; poi ha realizzato una vasca sotto motore dotata di feritoie laterali, con tanto di puntale, sempre in alluminio, così come il carterino che nasconde la batteria che, grazie ad altre feritoie, lega stilisticamente con la vasca sottostante.
Anche tutto il codone è sempre in alluminio, nel quale, molto nascosto, alloggia il faro posteriore a led e un carter sottocodone che racchiude tutto l’impianto elettrico. Dopo di che, Nicola ha costruito un telaio per sostenere i terminali, anche questi creati dal nulla partendo da un foglio inox e chiusi nella parte finale da due fondelli in rete stile Moto Gp, silenziati internamente (molto poco!): insomma, per farla breve, sappiate che tutto lo scarico è stato realizzato a mano! Il serbatoio, invece, è quello originale, perché al nostro lettore piaceva molto la sua linea smilza e filante, mentre la verniciatura e le grafiche sono opera di Spray Art.
Concludono quest’opera le ruote originali in alluminio, prima sabbiate e lucidate a mano, poi verniciate nei punti prestabiliti, la sella scamosciata opera della tappezzeria Rezzola, mentre motore e ciclistica sono stati messi a punto da Moto Dreamteam.
Il risultato finale è sotto i vostri occhi e dovete tener conto che la moto è regolarmente targata e può liberamente circolare per strada.
Il nome 999 Superfast deriva dalla bellissima Ferrari 500 Superfast degli anni 60 disegnata da Pininfarina (se osservate il nome della moto sulla grafica vi accorgerete che i caratteri utilizzati sono gli stessi del marchio Pininfarina): una citazione d’obbligo per un appassionato che giudica la Ducati niente altro che la Ferrari delle moto!
Da parte nostra non possiamo che ammirare tanta perizia, evidente risultato di idee chiare, abitudine al buon gusto e capacità manuale di assoluto valore: è un piacere, infatti, andare a ricercare e scoprire i tanti particolari in alluminio che rendono questa moto veramente unica. Complimenti!
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