Ducati 750 Supersport Special di Michele de Matteis

Ducati 750 Supersport Special di Michele de Matteis

La SuperFighter di Michele, l’elaborazione di una Ducati 750 Supersport del 2003 che si avvicina molto all’immagine della Streetfighter.

Michele, oltre a essere un appassionato di Ducati, è anche molto attivo nell’elaborazioni, tant’è che la moto che ammirate in queste pagine non è la sua prima special: dovete sapere, infatti, che un po’ di tempo fa pubblicammo un’altra sua realizzazione, quella volta però basata su base Monster S4R.

Ora, invece, ci sottopone questa interessante e curiosa elaborazione, che ha voluto chiamare SuperFighter, visto che la moto di provenienza è una 750 Supersport del 2003 e che il risultato finale si avvicina a quello della Streetfighter.

In questa special, Michele ha deciso di modificare notevolmente una moto che secondo lui, ma non è certo il solo, non rappresenta il massimo dal punto di vista estetico: di conseguenza, ha provveduto a spogliarla di tutte le carene, modificando la parte posteriore del telaio sul quale ha installato un codino in vetroresina: aspetto particolare, questo dopo esser stato modificato per inserirci il faro posteriore (che svolge anche le funzioni di stop, frecce e luce targa) è stato rivestito in alcantara nera.

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Particolare e interessante l’idea di rivestire tutto il codone in alcantara; all’interno di questo è stata inserita la luce posteriore a led.

Stesso colore, però in versione opaca, è stato destinato ai cerchi, al carter motore e ad altri vari particolari.

Modifiche sono state apportate anche alla strumentazione, ora digitale, al faro anteriore, preso in prestito da una Harley-Davidson V-Rod, e alla posizione del blocchetto di accensione, ora situato lateralmente. Scorrendo le foto, poi, non manca occasione di scoprire tanti piccoli particolari che lo stesso Michele ha realizzato a mano, da solo nel suo garage, come ad esempio la rete metallica posta sotto la sella.

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I carter motore e quelli delle cinghie sono ora in nero opaco.

Il risultato finale è molto particolare e aggressivo, tanto che si discosta notevolmente dalla moto da cui prende origine: del resto la linea disegnata da Terblanche, e che riprendeva da vicino la molto più riuscita Supermono, si prestava a molte critiche e a molti ducatisti non parve la giusta erede della più equilibrata faro quadro. Soprattutto molti non gradirono la relativa scomodità della moto che, appunto, mal si associava con il concetto classico di supersport; da questo punto di vista, l’impostazione scelta da Michele per la sua special rispecchia in pieno lo stile streetfighter.

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Molto bella la colorazione del serbatoio, che ben si accompagna con il nero opaco dei molti particolari realizzati con questa tonalità; allo stesso tempo, anche il faro di origine HD si inserisce perfettamente nel contesto. L’impostazione di guida è quella tipica delle Streetfighter.

Sia come sia, a noi la proposta di Michele è piaciuta perché ha ottenuto un risultato originale con una spesa che immaginiamo sia stata abbastanza contenuta, avendo a disposizione un budget che non si è voluto spendere per acquistare parti speciali già presenti sul mercato, ma semplicemente lavorando di fantasia e facendo conto su una buona manualità.

L’unica nostra perplessità è in merito allo strano e minimale terminale di scarico di cui è dotata: esteticamente non ci sembra un granché e forse anche da un punto di vista funzionale non rappresenterà il massimo dell’efficienza. 

A parte questo, possiamo senz’altro dire che il suo nuovo nome di SuperFighter è meritato, in quanto ora ha davvero una linea da combattente, che potrà sfoggiare in strada, ma anche, perché no, su qualche bel circuito.

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