Volere volare!!!! Panigale V4 S, i miei primi 12.000 km su strada… parliamone!!

Volere volare!!!! Panigale V4 S, i miei primi 12.000 km su strada… parliamone!!

Alcune considerazioni da parte di chi la Panigale V4 S ce l’ha da un po’, ci ha fatto un bel po’ di chilometri e… “qualche” piega.

di Alessandro Bianchi

Per essere bella è bella, e anche tanto, ha forme sinuose, ha fascino ed è anche sexy, consentitemelo ……. ma poi ??? E’ il pregiudizio che spesso viene dato a quelle donne che dotate di forme sensuali e bellezza provocante debbano essere necessariamente catalogate come stupide e votate solo a certi piaceri, ma sappiamo bene che è un falso pregiudizio, un assioma che spesso non trova riscontro facendoci cadere in fallo, e dal momento che donne e motori hanno tantissimo in comune, il teorema è esattamente replicabile sulle moto, avvalorato da un proverbio che ci avvisa recitando : “ l’apparenza inganna !!! ”.

Quindi, un mezzo con 214 cv trova una sua collocazione anche al di fuori dei circuiti e specialmente, ha un senso se usato solo su strada ??? Bè la risposta traetela voi sulla base di quello che scriverò !!!

Premetto che mi limiterò a parlare solo delle sensazioni di guida tralasciando la sfilza degli asettici dati tecnici che comunque sono facilmente riscontrabili ovunque.

Panigale V4 S mod. 2019

panigale_v4_sSalendoci in sella per la prima volta, e uscendo dal concessionario, noto una posizione molto naturale, dove la triangolazione con le pedane non è estrema, i semimanubri sono molto aperti, lasciando le braccia libere di muoversi, cambiando così facilmente posizione. Non sono troppo caricato in avanti e noto di riuscire ad avere anche una postura abbastanza eretta che mi concede una visuale ampia e non costretta , con spazio sufficiente per muovermi liberamente, traendo così la conclusione nell’affermare che per essere una sportiva è comoda ; la strumentazione è davvero spaziale, non manca nulla, ovvero ripensandoci forse sì, con tutto quel ben di Dio di dati ed informazioni, non hanno messo un’indicatore della benzina e pecca ancor più grande, manca di un cruise control, e già, reputo questo strumento forse ancor più utile proprio su una sportiva, poiché negli spostamenti e nei tratti autostradali brevi o lunghi che siano, la possibilità di rilassare il braccio destro ed assumere una posizione diversa, sarebbe di grande aiuto ai fini della comodità e quindi anche della permanenza in sella. Faccio inoltre presente che le antagoniste dello stesso segmento, mi riferisco ad Aprilia RSV4 e la teutonica BMW S 1000 RR, lo montano e quest’ultima è proposta su richiesta, anche con le manopole riscaldate, a mio avviso utilissime, specie se si usa la moto tutto l’anno. Ma non si può avere tutto !!

La Panigale V4 in città

Dunque cominciamo con la città, non chiedetemi se scalda, poiché la risposta è ovvia, un motore da 214 cv, in più catalizzato euro 4, è evidente che scalda, ma nulla di improponibile, diciamo che è paragonabile alla sorella Panigale 1299, comunque quando ci si ferma nel traffico al minimo, la bancata dei cilindri posteriore si spegne limitando così il problema.

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La città ovviamente non è il suo habitat naturale, ma ammetto che non si comporta malissimo, è molto agile e leggera e ciò le concede un’ottima manovrabilità. Da fermi l’angolo di strerzo è come in tutte le sportive pressoché nullo. Nelle partenze bisogna prenderci un po’ la mano, causa una prima molto lunga, che richiede un pelino di gioco e di destrezza con la leva della frizione. Ecco, a questo punto penso di avervi elencato i suoi punti negativi, ovviamente riscontrati in un uso prettamente stradale !!

Quindi lasciamo la città e passiamo al sodo !! Le note forti di questo mezzo sono indubbiamente motore e ciclistica, assolutamente di un altro pianeta !!! Il motore è un qualcosa che pur descrivendolo con il più passionale fervore, non renderà mai l’idea di ciò che effettivamente questo mezzo è capace di trasmettere, le sensazioni che si percepiscono ad ogni accelerazione, anche senza esagerare, sono simili ad un aereo in fase di decollo . Le prestazioni sono davvero imbarazzanti, e consentitemi di affermare che oltre una certa soglia diventa una brutta gatta da pelare, pochi sono i piloti che in pista riescono veramente a sfruttarla mettendola alla frusta.

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Difatti con il modello 2021 oltre alle ali stabilizzatrici è stata adottata una nuova elettronica,con quote ciclistiche diverse, il tutto mirato ad ingentilire ed a rendere più fruibile la moto nei circuiti, ma qui parliamo di un contesto che esula la nostra prova su strada. Infatti, questo mostro, contrariamente a ciò che potrebbe sembrare, su strada si rivela un mezzo straordinariamente versatile, capace di portati a spasso passeggiando tranquillamente, con un motore che contrariamente al bicilindrico è capace di girare a bassissimi regimi con una regolarità inaspettata, (per intenderci di 6° marcia a 70 Km/h il motore ci porta a spasso senza strappi o sussulti), per poi però, resettarsi ad un rapido cenno di manetta, trasformarsi nella più micidiale delle armi da attacco, divorando qualsiasi tipo di percorso si volesse intraprendere, dal misto stretto al misto veloce.

Assetto e comportamento dinamico della V4 S

Guidandola si percepisce subito che l’assetto di questo mezzo è particolare, d’altronde lo preannuncia il gommone da 200/60 che è stato studiato appositamente da Ducati e prodotto in esclusiva da Pirelli, ed insieme alle sue quote ciclistiche, rendono la moto molto caricata sull’avantreno, anche se poi, nella guida non lo si avverte, risultando sempre molto neutra ed equilibrata. L’anteriore quindi in appoggio lavora molto più di quanto ci si potrebbe immaginare, evincendolo dal rapido maggior consumo rispetto alla gomma posteriore, specialmente se guidata in modo fluido, usando le marce alte, ma con ingressi e percorrenze dove si richiede la capacità di chiudere rapidamente con angoli importanti, l’anteriore viene rapidamente divorato diventando protagonista ed artefice dell’efficacia nella percorrenza della traiettoria, il tutto sempre trasmettendo grande sicurezza al pilota.

Ciò che stupisce quindi, oltre ogni aspettativa è l’infinito appoggio e la stabilità che è capace di garantire, che unito al grandissimo senso di sicurezza che infonde, ti permette di osare fino a ritrovarti quasi con il gomito in terra con grandissima naturalezza. Forse questo, è proprio il maggior pregio che le riconosco,ossia, la facilità di guida unita alla sicurezza, con una capacità di appoggio che consente angoli importanti fuori dal comune. Malgrado tutto l’Handling di questo mezzo non è velocissimo, come ci si potrebbe aspettare, ma nei repentini cambi di direzione si lascia sbattere con decisione senza mai scomporsi o mostrare la minima incertezza.

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Motore ed elettronica

Ducati in termini innovativi, è l’azienda che maggiormente azzarda, proponendosi sempre sul mercato con nuove soluzioni tecniche ed ingegneristiche rivoluzionarie, nella fattispecie con la V4, sono riusciti a creare un motore che contestualizza ed ingloba le doti e le caratteristiche di due propulsori : il bicilindrico ed il plurifrazionato, alzando notevolmente l’asticella prestazionale della supersportiva, andando a colmare i vuoti e le lacune delle due motorizzazioni. Ritrovandosi la prerogativa di una spinta ai bassi da bicilindrico, con la progressione ed un’allungo da plurifrazionato …….. complimenti a Ducati, veramente una grande innovazione !!!

Difatti su strada si apprezza una grande fluidità di guida, che unita ad un’imponente coppia onnipresente a tutti i regimi , permette, pur senza infierire sulla manopola, di azzerare qualsiasi distanza tra una curva e l’altra, la spinta e la veemenza con cui questo propulsore si esprime è veramente fuori dal comune, tanto da dover riparametrare la propria guida con nuovi riferimenti, onde evitare spiacevoli dritti, che inizialmente possono verificarsi con grande facilità, proprio perché questa moto sin da subito risulta facilissima, molto easy, trasmettendo confidenza, facendoci così trarre in inganno. Se la sensazione è quella di passeggiare con il motore che gira basso, magari snocciolando le marce con il quick shifter, che peraltro lavora egregiamente anche a bassi regimi, è sempre consigliabile tenere d’occhio il tachimetro, la velocità sarà sempre molto più alta di quella percepita, complice anche un’ottima protezione aerodinamica, per essere schietti, si và fortissimo senza accorgersene, d’altronde 214 cv non sono certo bruscolini, anche volendo far passeggiare il motore !!

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Il cambio è preciso e veloce ed il quick shifter lavora egregiamente sia in up e che in down, tanto da potersi dimenticare l’uso della frizione se non per partire, l’unica pecca che ho riscontrato è che ogni tanto nelle cambiate 4/5 e 5/6 la moto “tira indietro”e questo è un problema che si riscontrava anche sulla sorella 1299.

Guidandola nel misto si riesce ad essere scorrevoli e fluidi senza bisogno di scalare, grazie alle doti di questo motorone che a qualsiasi marcia ti spara dentro e fuori le curve senza alcuna fatica, permettendoti di macinare centinaia di km di passi in una giornata con ritmi serrati senza sentirsi stanchi. L’elettronica è un altro fiore all’occhiello della Panigale V4 S, che completissima di tutti i controlli, offre la possibilità di regolarsi e di cucirsi addosso la moto in funzione del proprio stile e dei propri gusti. Il controllo di trazione lavora sempre in maniera eccelsa, non è mai invasivo e ci si accorge della sua presenza solo dai lampeggi dei led sulla strumentazione.

Inoltre la funzione di Slide Control, dispositivo che permette di controllare la derapata del posteriore, offre la possibilità di regalarsi una guida sicura e divertente anche a gomme finite,infatti a seconda di come lo si imposta insieme al DTC, si riesce a guidare facendo spazzolare il posteriore in totale sicurezza, protraendo il consumo della gomma fin quasi alle tele, con un grande senso di compiacimento e soddisfazione, facendomi credere un gran pilota !!

Le gomme sono degne di particolare nota, infatti queste garantiscono un grip elevatissimo su ogni tipo di asfalto, anche su quelli più lisci ed usurati, ma cosa fondamentale in un uso stradale, è la velocità con cui entrano in temperatura, garantendo sempre una gomma ben presente anche alle prime curve, peccato che si consumino solo a guardarle, infatti cercando di farle durare, ci si arriva fino ai 4000 km, ma veramente allo strenuo e con le tele scoperte. Le mappe sono Rain, Street, Sport e Race completamente personalizzabili. La mappa Race a mio avviso ha una riposta molto diretta e un’erogazione troppo brusca, le sospensioni diventano notevolmente più rigide ed inoltre l’anteriore si punta ulteriormente offrendo una guida troppo race e poco fruibile su strada.

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Sospensioni : Le Ohlins semiattive, svolgono una funzione essenziale, ed a mio avviso ormai imprescindibile, parametrandosi continuamente con lo stile di guida, copiando alla perfezione ogni minima asperità, grazie alla ormai nota scorrevolezza di cui sono dotate queste sospensioni , permettendo così di percorrere le lunghe distanze senza stancarsi troppo.

Il connubio e l’equilibrio che si è creato tra ciclistica e motore è ai massimi livelli, e permette di avere tra le mani un mezzo capace di regalare magnifiche sensazioni senza particolare impegno, sa essere fluida, lineare e poco stancante offrendo una grandissima scorrevolezza , ma al tempo stesso è capace di mostrare l’altra faccia della medaglia diventando oltre certi livelli difficilissima e faticosa, proprio a causa dell’enorme esuberanza del motore, che incredibile ma vero, arrivati alla soglia dei 10000 giri, si trasforma ulteriormente mostrando una capacità di allungo che imbarazza accompagnato da un urlo che arriva fino ai 14000, praticamente un’ altro motore. Ma questo è l’aspetto che sconsiglio vivamente di andare a solleticare, visto che ci si ritroverebbe tra le mani un mezzo assolutamente ingestibile ed improponibile su strada.

La Panigale V4 a mio avviso, è una bellissima moto che, se usata in determinate maniere, offre la possibilità di godere appieno delle sue doti ciclistiche e motoristiche offrendo sempre al pilota un gusto ed una bellezza di guida inedita, con sensazioni che difficilmente si possono riscontrare altrove. Capace di percorrere lunghe tratte senza stancare troppo, si identifica perfettamente anche in un’uso stradale, grazie ad una sua comodità complessiva data da una posizione vivibile e da un’ottima protezione aerodinamica, che aumenta notevolmente se si sostituisce il plexiglass originale, con un’aftermarket rialzato. I freni ovviamente sono al top della categoria e quello che stupisce è l’estrema potenza dell’anteriore unita ad una meravigliosa modulabilità della leva che si fa gestire con sole due dita. Il consumo, se non si esagera, guidandola a filo di gas, si arriva ai 19 km/lt, considerando che dal pieno alla riserva si percorrono circa 200 km.

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In conclusione: una super sportiva dotata di prestazioni sopra le righe, che però malgrado tutto, riesce ad essere assolutamente godibile e fruibile su strada, permettendo anche lunghe percorrenze giornaliere senza stancare, grazie ad un motore che ben si adatta a girare sempre fluido e rotondo a qualsiasi regime. La ciclistica è l’altro elemento di fulcro che trasmettendo sempre sicurezza in ogni contesto, consente una guida facile ed intuitiva …………….. sempre che non ci si arroghi nel voler girare troppo la manetta !!!!! A questo punto in risposta al quesito iniziale, pongo un’altra domanda che determinerà la sentenza finale :

le prestazioni che quest’astronave è capace di trasmettere in termini di bellezza di guida oltre che estetica, e di sensazioni percepite, valgono effettivamente lo scotto che si paga a discapito di una maggiore comodità e versatilità generale ???? …………………. Risposta : per me assolutamente SI !!!!

Buona strada a tutti Biker’s !!!

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Questo articolo ha un commento

  1. Rob

    Ciao!
    Concordo tutto quello che hai detto da possessore di una V4 2021 ma 19km/L ?????
    La guido a filo gas e forse riesco a fare i 13!!

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