SBK, Redding: me ne vado, ma prima…

SBK, Redding: me ne vado, ma prima…

Redding e la Ducati sfiorano l’en plein nel Round spagnolo sull’inedito circuito di Navarra. Scott, in stato di forma perfetta, accorcia il disavanzo in classifica, dove ora comandano appaiati Rea e Razgatlioglu.

Anche se la dichiarazione ufficiale non c’è ancora, Scott Redding e la Ducati si lasceranno a fine stagione. Ormai siamo ben oltre le indiscrezioni sussurrate. Sarà la BMW a scommettere su di lui nel 2022.
Nel Team Ducati Aruba.it arriveranno Alvaro Bautista e Danilo Petrucci.
Per Alvaro si tratterà di un ritorno in sella alla Panigale V4R, e – se vogliamo – si tratterà di un ritorno anche per Danilo, che cambia categoria, ma tornerà a correre con le moto del reparto corse di Borgo Panigale.


Pare impossibile, ma una situazione di divorzio annunciato (pardon: non ancora annunciato…) pare abbia sdoganato un binomio che adesso fa scintille.
Scott Redding indubbiamente, da un po’ di gare ormai, sta dimostrando di aver trovato la quadra con la sua moto.
O, se allarghiamo la ribalta a tutto il cast, sembra che squadra, moto e pilota abbiamo finalmente creato le condizioni per rappresentare un riferimento di valore assoluto con il quale gli avversari hanno dovuto e dovranno misurarsi.
In Spagna c’è mancato poco che l’inglese di Ducati lasciasse il circuito con il bottino pieno: ha vinto Gara 1 il sabato, la Superpole Race della domenica mattina ed è arrivato secondo alle spalle di Razgatlioglu in Gara 2, acciuffando Jonathan Rea all’ultimo giro, caparbio l’uno e tenace l’altro, che però ha dovuto cedere il passo e la seconda posizione al connazionale sulla moto italiana.


Il round spagnolo ha confermato le tre forze del campionato: Jonathan e la sua Kawasaki, Toprak e la Yamaha e Scott in sella alla Ducati. Alla pari come valore.
Ora, con Rea e Razgatlioglu appaiati in cima alla classifica, il pilota Ducati segue a 38 punti. Ha recuperato 15 punti in un fine settimana di gara e – cosa notevole, sulla quale vorremmo porre l’accento – lo ha fatto senza che gli altri due che lo precedono siano incappati in qualche problema particolare: Rea e Razgatlioglu erano lì, ad arrivargli alle spalle o a contendergli il successo.

Quindi ora può accadere di tutto.
Gli scenari dei quali potremmo essere spettatori da qui in poi sono due.
Il primo: Redding continua ad essere consistente nelle gare che rimangono (e sono ancora tante), rosicchia punti ai due principali avversari che abbiamo già citato, ma non vince il mondiale: ci troveremo a recriminare sui punti persi nelle prime gare e sul tardivo raggiungimento della competitività assoluta.
Il secondo: Scott e la squadra che – raggiunta la competitività e soprattutto riuscendo a mantenerla come standard, arrivano a vincere il Mondiale… difficilissimo, contro mastini come Rea e Razgatlioglu, ma a quel punto saremmo lì, spettatori di una prestazione eccezionale. Il pilota è il primo a crederci: “E’ stato un weekend davvero positivo.
Due vittorie ed un secondo posto, se devo essere onesto, è un bilancio entusiasmante. Durante Gara-2 ho ragionato molto sulla strategia, avrei potuto spingere ma allo stesso tempo non dovevo correre rischi inutili.
La lotta per il mondiale SBK è apertissima ed è necessario ragionare anche in questi termini. Ringrazio la squadra per il lavoro che ha fatto. Abbiamo grande fiducia”. Ed è come nell’atletica, quando – prima della rincorsa – un saltatore abbia bisogno dell’applauso di tutto lo stadio. Scott chiama a raccolta tutti i suoi uomini, tutti gli appassionati per essere sostenuto in questa sua rincorsa, adesso che sa che carte potrà giocarsi.
E nel mondiale non ci sono che loro: Jonahatan, Toprak e Scott, ovvero Kawasaki, Yamaha e Ducati. Gli altri sono ancora indietro, in grado solo di vederli andare via dopo pochi giri. La quarta forza del campionato, che ci saremmo aspettati potesse essere rappresentata da Michel Rinaldi, è invece di Andrea Locatelli.
Al pilota italiano della Yamaha, compagno di squadra di Razgatlioglu, manca davvero pochissimo per potersi inserire come mina vagante nella quindicina di metri calda che di solito occupa il trenino dei migliori tre.


E’ da lui che il pilota turco in lizza per il titolo potrebbe ricevere un aiuto che gli altri due sembrerebbero non poter avere: Lowes con la Kawasaki è al momento un pilota di seconda linea e Rinaldi stenta a potersi riconoscere nel pilota vittorioso di Misano.
Anche da Davies (e ci dispiace…) ci saremmo aspettati di più che le tante cadute della sua personalissima “collezione stagione 2021”.

Andrea Tessieri

Andrea Tessieri, da sempre appassionato di motociclismo sportivo, segue le tappe italiane del WorldSBK e del mondiale GP professionalmente dalla fine degli anni novanta. Collaboratore di Mondo Ducati come fotografo e giornalista fin dai primi numeri, la propensione alla studio della storia del motociclismo sportivo lo porta alla pubblicazione di Ducati Racing, nel 1999, e del più recente Ducati Legends, uscito alla fine del 2021.

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