Rossi e Stoner: un binomio che fa scintille

Rossi e Stoner: un binomio che fa scintille

Stoner è stato bravissimo a sfruttare il “pacchetto” che aveva, Rossi non ha avuto un mezzo all’altezza della situazione.

Durante la stagione 2007, tutti i motociclisti del mondo si sono chiesti se sia più forte Rossi o Stoner. Personalmente, penso che sia ancora più forte Valentino, anche se quest’anno Casey ha dimostrato di essere all’altezza della situazione. Stoner, durante la stagione appena conclusa, ha vinto quanto Rossi nei momenti migliori. E’ ovvio che l’australiano mi abbia veramente impressionato per la facilità e la capacità di guida che ha messo in mostra in sella alla Desmosedici. E’ il pilota che apre per primo il gas in uscita di curva e lo fa con grande decisione! Solo lui e Valentino riescono a guidare una MotoGP ai massimi livelli.

Ovviamente, Rossi ha vinto sette titoli mondiali, mentre Stoner “soltanto” uno, perciò l’alfiere Ducati è chiamato alla conferma il prossimo anno.

Purtroppo, quest’anno Rossi ha avuto un pacchetto tecnico non all’altezza della situazione e, dunque, diventa difficile dare un giudizio obiettivo sulle sue prestazioni. Tuttavia, se si guarda il numero di podi ottenuti dai vari piloti durante la stagione 2007, notiamo per esempio che 33 di questi erano gommati Bridgestone, mentre 21 erano supportati da Michelin.

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Dunque, sembra che le gomme abbiamo influito in modo abbastanza importante sulla vittoria finale di Stoner: mi sento comunque di affermare che la differenza l’ha fatta Casey, che è riuscito a sfruttare molto bene quello che aveva a disposizione, mentre secondo me, il problema di Rossi non sono state solo le gomme, ma anche la Yamaha. La sua moto, infatti, è sempre stata la più lenta del gruppo, senza considerare il fatto che a volte lo ha lasciato pure a piedi…

In queste condizioni, anche un pilota fortissimo come lui può incontrare delle difficoltà. Nella MotoGP, adesso, c’è bisogno che tutto funzioni alla perfezione, altrimenti i risultati non vengono fuori. Purtroppo, questa situazione è tale da quando sulle moto c’è un po’ troppa elettronica. Se vi fossero dei limiti su questo aspetto, Rossi, secondo me, la farebbe ancora da padrone. Con l’avvento del controllo della trazione i piloti più giovani sono avvantaggiati: non hanno paura di essere catapultati in aria dalla moto, semplicemente perché adesso non succede più!

Chi ha guidato la 500 a due tempi, come Valentino, invece, secondo me non ha la stessa incoscienza dei giovani, che si fidano ciecamente della gestione elettronica del motore.

A questo va aggiunto il fatto che Stoner si è dimostrato molto forte psicologicamente, nel senso che si fa condizionare molto poco dagli eventi esterni. Guarda solo a ciò che succede dentro al suo box e non si cura di quello che accade fuori. Questo atteggiamento, che magari a livello mediatico non lo rende popolare come Rossi, è la dimostrazione della sua forza. A riprova di questa mentalità c’è anche il fatto che lui, molto spesso, scelga gomme diverse rispetto a tutti gli altri. E’ chiaro, poi, che quando un avversario vince una gara, poi un’altra e un’altra ancora, anche un pilota come Rossi possa subire un po’ di pressione psicologica. Quest’anno, Valentino alla vigilia di alcune gare dichiarava: “Speriamo di arrivare almeno secondo…“. Ciò la dice lunga sull’effetto che ha avuto la superiorità di Stoner sulla psicologia del pilota di Tavullia, pur se devo riconoscere che quella condizione non dipendeva dalla sua incapacità, ma dai mezzi che ha avuto a disposizione.

Alcuni hanno anche portato a motivazione dei suoi scarsi risultati la sfera privata di Valentino, che lo ha visto coinvolto in uno scandalo fiscale, oltre ad aver rotto un fidanzamento che durava da qualche anno, contrapposta all’idilliaca situazione di Stoner, felicemente sposato con Adriana e mai così contento. E’ molto difficile fare una valutazione in proposito. Se è vero che quando le cose vanno bene si è portati a esprimersi al meglio, non è detto che uno come Rossi risenta dei fatti che gli succedono fuori dalla pista.

Si è parlato anche del fatto che Stoner abbia dovuto sudarsi il posto che ha conquistato lasciando l’Australia e venendo a correre in Europa, mentre i piloti italiani, Rossi compreso, vengono visti come delle superstar strapagate. Di sicuro, un po’ di “fame” non guasta, ma è altrettanto vero che Valentino, quest’anno, ha dimostrato di non mollare mai, anche quando lottava per i gradini più bassi del podio, come dimostra la sua gara a Valencia. Secondo me, a parità di moto e gomme, Rossi e Stoner si sarebbero giocati la vittoria fino all’ultima curva in tutte le gare…

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