Intervista ad Alessandro Cicognani: Rossi e la Desmosedici

Intervista ad Alessandro Cicognani: Rossi e la Desmosedici

A tu per tu con Alessandro Cicognani, Direttore del progetto Ducati in MotoGP, che ci svela il suo punto di vista sulla coppia Valentino-Desmosedici.

Respirare l’atmosfera che regna all’interno del Ducati Marlboro Team: è ciò che abbiamo fatto, usando gli occhi, le sensazioni e le valutazioni di un osservatore d’eccezione. Ci siamo affidati a un personaggio tutt’altro che scelto a caso, uno che quell’atmosfera la vive, uno che ha una posizione privilegiata nella visione globale della vita della squadra.

Ha risposto di buon grado al nostro invito, accettando di parlare della vita, dei cambiamenti, del metodo di lavoro e delle aspettative di un gruppo di uomini che sempre di più si sta stringendo attorno ai propri piloti, in particolare a Valentino Rossi, per permettergli di esprimere il proprio potenziale da campione.

Alessandro Cicognani, a capo della squadra, si racconta e parla delle premesse, le vicende attuali e gli obiettivi della squadra: “Non è possibile fare un bilancio di questo periodo, che è un po’ più lungo di un anno, soprattutto perché gli avvenimenti si sono succeduti in maniera incalzante, non permettendoci di rilassarci e di tirare le conclusioni.

Con Alessandro, quindi, affronteremo diversi aspetti della vita del team stando in “corsa”, vedendoli come scorrere, tutt’altro che cristallizzati, davanti ai nostri occhi. Tutto è in divenire.

motogp_2011_rossi_desmosedici (2)
Valentino Rossi esulta nel giro d’onore a Le Mans. Sul tracciato francese, il nove volte campione del mondo ha conquistato il suo primo podio in sella alla Desmosedici.

Posso dire che, dal mio punto di vista, la situazione è positiva: c’è stata l’investitura al nuovo ruolo, – quello di Direttore del Team, all’inizio della scorsa stagione, succedendo a Livio Suppo le trattative con i piloti, l’arrivo di Valentino Rossi; si può dire che non siamo stati con le mani in mano. Se vogliamo, l’anno scorso abbiamo avuto un inizio non facile, perché i risultati hanno tardato ad arrivare, ma il team e gli ingegneri a casa hanno lavorato bene. Abbiamo reagito, tanto che alla fine siamo stati protagonisti, con vittorie nell’ultima parte del campionato, anche se ormai non c’era più niente da fare.

Alessandro mette l’accento sulla capacità di reazione, introducendo l’imperativo categorico che lui e gli uomini “in rosso” si stanno imponendo anche in questa stagione, proseguendo in ordine cronologico a elencare gli avvenimenti cruciali di questo anno e mezzo: “Subito dopo abbiamo iniziato questo nuovo ed emozionante capitolo con Vale e, anche in questo caso, non è che ci sia stato tanto tempo per pensare: i test di Valencia, l’operazione alla spalla, la ripresa, le aspettative sui risultati. Pure qui, nessun bilancio è possibile, perché non dico che abbiamo buttato via l’inverno, ma sicuramente il fatto di non avere Vale al cento per cento della forma fisica ci ha penalizzati molto. Sia nello sviluppo della moto, sia nell’affiatamento con la moto stessa.

Lo invitiamo a parlare della trattativa con il campionissimo di Tavullia, chiedendogli di fornirci la versione vissuta dall’interno: “Dall’esterno si è avuta l’impressione di una trattativa lunga, – racconta Cicognani – in realtà, non dico che le sensazioni siano state positive da subito, ma c’è stata comunque una pressoché immediata comunione di intenti. La trattativa si è quindi sviluppata senza intoppi particolari, in maniera molto fluida, perché sapevamo bene dove volevamo arrivare e qual era l’obiettivo. Quando si parte da questi presupposti, i piccoli intoppi si superano di slancio, con soddisfazione da entrambe le parti.

motogp_2011_rossi_desmosedici
Rossi è famoso per il suo modo di relazionarsi con le moto che guida. Con la Ducati, secondo Cicognani, Valentino è ancora nella fase preliminare, ma tra non molto arriverà il feeling definitivo.

Ecco cosa significa mettersi in casa un personaggio della portata di Valentino Rossi: “Il primo aspetto che mi piace evidenziare è inerente all’aspetto personale: il piacere di lavorare con Vale! Finché lo vedevi come avversario avevi nei suoi confronti una sorta di amore-odio, perché era l’avversario principale e le vittorie ottenute contro di lui erano le più sofferte, ma anche le più sentite. Lui era il numero uno, quello da battere. Adesso posso dire che lavorare con lui è bello, ti mette a tuo agio, sa fare gruppo ed è in grado di spingere al massimo la motivazione di tutti.

Avere in squadra il pilota con il numero quarantasei, tuttavia, ha anche altre sfaccettature: “Da un punto di vista più generale, siamo consapevoli di avere tutti gli occhi puntati addosso, con i pro e i contro del caso. Meglio averli, sicuramente, ma così ogni azione viene misurata, calibrata e commentata. Bisogna stare attenti a fare qualunque cosa, perché l’interesse attorno a lui è sicuramente superiore rispetto a qualsiasi altro pilota che abbiamo avuto in passato.

motogp_2011_rossi_desmosedici (1)
La trattativa per portare il pilota di Tavullia a correre per la Casa di Borgo Panigale è stata meno lunga e complicata di quanto si potrebbe pensare, come ha rivelato il Direttore del progetto Ducati in MotoGP.

Rossi si è portato dietro buona parte del suo gruppo di lavoro: una cosa nuova per la Ducati, una sorta di strappo alla tradizione.

Non si è trattato di un cambio di strategia, – spiega Alessandro – quanto piuttosto del proseguire una pratica iniziata da Vale quando si trattò di passare dalla Honda alla Yamaha. Perciò, è apparso naturale che chiedesse a coloro che con lui hanno percorso tanta strada di seguirlo da noi. Il feeling che ha creato con queste persone è importante e credo sia fondamentale per la riuscita dell’operazione. E’ anche vero che noi abbiamo integrato il personale: dall’elettronico, al direttore tecnico, al team manager, figure chiave che si sono inserite molto bene. Alla fine, quella che conta è la capacità delle persone.

“I test di Valencia e di Sepang li abbiamo praticamente buttati via! “

Veniamo alla stagione attuale. Cicognani ha manifestato una certa frustrazione parlando dei test invernali: “Più ci penso e più mi convinco che li abbiamo veramente buttati via! – rincara la dose – Perché alla fine, per quanto abbiamo percorso tanti giri, nei test di Valencia e di Sepang sono mancate le condizioni di lavoro ottimali; non dico che ci abbiano portato fuori strada, ma certamente non ci hanno dato la possibilità di crescere. Gli altri invece hanno compiuto step evolutivi importanti, affinando anche l’affiatamento con la moto. Avendo a disposizione giornate di test collettivi, con la pressione del confronto diretto, con quella di dover inseguire un certo riscontro cronometrico, non abbiamo potuto lavorare di fino, come quando si lavora da soli in un circuito. Ce ne rendiamo conto in questi mesi, scoprendo come sia più proficuo lavorare da soli sulla Desmosedici GP12.

Già, la GP12, la moto che segnerà il ritorno ai 1000 cc di cilindrata. Viene da chiedersi quanto l’impegno sulla nuova moto possa distogliere dalla ricerca della messa a punto della moto attuale. Cicognani su questo è categorico: “Nessun tipo di distrazione! In questo periodo stiamo lavorando 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Non abbiamo assolutamente rinunciato a questa stagione, siamo solo alla quarta gara e nonostante tutto non siamo così lontani dai primi: già dall’ultima gara (quella di Le Mans, ndr) abbiamo introdotto delle novità che sembrano funzionare bene e ne avremo ancora: è un lavoro continuo, né più, né meno di quello che è stato fatto negli anni precedenti. Cerchiamo sempre di migliorarci per stare al passo con gli altri, che quest’anno hanno compiuto un passo in avanti enorme. Noi non stiamo con le mani in mano; sappiamo qual è il target di riferimento in questo momento e cerchiamo di raggiungerlo in tempi brevi e in questa stagione. Anzi, confidiamo di ridurre il gap già dalle prossime gare, per fare lo stesso percorso dalla quarta all’ottava. Poi, a metà campionato tireremo una linea per capire dove siamo effettivamente.

Chiediamo infine a Cicognani quale sia il rapporto intimo di Valentino Rossi con la Desmosedici, lui che con le proprie moto parla, lui che le ringrazia, le bacia. Alessandro sorride: “Secondo me sono ancora lì che si stanno corteggiando! Non è ancora giunto il momento del grande ballo, ma stiamo lavorando sodo perché questo momento arrivi al più presto!

SBK a Jerez: avanti tutta!

A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.

Andrea Tessieri

Andrea Tessieri, da sempre appassionato di motociclismo sportivo, segue le tappe italiane del WorldSBK e del mondiale GP professionalmente dalla fine degli anni novanta. Collaboratore di Mondo Ducati come fotografo e giornalista fin dai primi numeri, la propensione alla studio della storia del motociclismo sportivo lo porta alla pubblicazione di Ducati Racing, nel 1999, e del più recente Ducati Legends, uscito alla fine del 2021.

Lascia un commento