MotoGp Qatar parte seconda. Ducati: bicchiere mezzo pieno?

MotoGp Qatar parte seconda. Ducati: bicchiere mezzo pieno?

Come va letto il bilancio della Ducati alla luce dei risultati ottenuti nelle prime due gare della stagione MotoGp 2021?

Anche ieri un possibile dominio annunciato nelle prove non si è concretizzato con una vittoria in gara, ma i segnali sono quasi tutti positivi.

Partiamo dal fatto che la gara di ieri, il Gran Premio Tissot di Doha in Qatar, è stata veramente una gara avvincente, corsa dai protagonisti senza respiro, dando vita ad una serie di duelli appassionanti, risolti con sorpassi elganti, con la prepotenza dei motori e con qualche carenata: sembrava la Moto3, con i suoi trenini.

Sembrava che i piloti della MotoGP volessero – in qualche modo – rendere omaggio alla splendida impresa riuscita nella classe più piccola al debuttante Pedro Acosta: partito dalla pit-lane per una sanzione rimediata in prova, ha riacchiappato tutti, arrampicandosi poi su tutti quelli che lo precedevano andando a vincere!

In MotoGP invece ha vinto di nuovo la Yamaha, questa volta con Fabio Quartararo che, con Johann Zarco arrivato alle sue spalle, avrà sicuramente ravvivato l’orgoglio degli appassionati transalpini.

quartararo

Viñales, dominatore sette giorni prima, ha fatto fatica, ma anche cambiando chi è passato per primo sotto la bandiera a scacchi, la primissima parte della stagione sembrerebbe consegnarci una Yamaha fortissima nell’ultimo terzo di gara.

Anzi, potremmo anche dire che è soprattutto perché il copione dei due gran premi di Doha non è cambiato – anche cambiando l’attore protagonista – che la consistenza della M1 mostrata sul finale di gara sia un dato di fatto.

E’ vero, il distacco imposto dal vincitore – in entrambe le gare – è stato esiguo, ma è anche vera la prepotenza con la quale sette giorni fa Maverick Viñales e ieri Fabio Quartararo si sono ad un certo punto districati dal gruppo ed hanno salutato la compagnia.

Ai piloti Ducati sembra invece mancare quel piccolo saltello in avanti che possa trasformare in capitale assoluto, in termini di vittoria, quello che di buono si vede che già c’è.

E’ stato bello sognare quando, verso la metà della gara, quattro Ducati erano in testa. Due sono le pole position firmate in maniera perentoria dai piloti della Desmosedici GP21.

Dopo quella di Bagnaia, quella di sabato l’ha ottenuta Jorge Martin, il rookie, colui che doveva imparare e che ieri ha dimostrato di aver imparato: ha legittimato il primo posto ottenuto in griglia con una gara magistrale, che ha portato il pilotino spagnolo del Pramac Racing ad ottenere il primo podio, con una partenza fantastica, rimanendo in testa senza commettere il minimo errore per buona parte del tempo, difendendosi con mestiere da chi lo ha attaccato e soccombendo nel finale solo al vincitore e al compagno di squadra Zarco.

martin2

Già, Johann Zarco, quello che da ieri sera – spente le luci sul circuito di Doha – guarda tutti dall’alto della prima posizione in classifica. Dei Ducatisti sembra essere quello più in forma, il più lucido, ed è infatti quello che ha dimostrato fino ad ora costanza di risultati sia in prova che in gara.

zarco2

Johann ha tutte le carte in regola per diventare l’idolo degli appassionati della Casa di Borgo Panigale. La lucidità che sembra essere una delle doti maggiori del francese, ovviamente miscelata alla velocità e alla confidenza con la sua Ducati del team di Paolo Campinoti, sembra mancare ai due piloti del Lenovo Team: a Francesco Bagnaia, ma soprattutto a Jack Miller.

Bagnaia

L’australiano sembra non riuscire a concretizzare quello che in termini di velocità aveva fatto vedere nei test e le prime due gare gli riservano una posizione deficitaria in classifica: nono, con 14 punti, soltanto tre in più di Enea Bastanini, che però può leggere la propria classifica in termini più che positivi, e tre in più di Pol Espargarò, la cui Honda però è ben lontana da sfoggiare la consistenza tecnica della Desmosedici.

Miller

In più Jack si è messo anche a discutere a suon di carenate con Joan Mir, permettendosi di scendere quasi sul terreno della rissa sul rettilineo del Qatar. Diremmo che occorrerà resettarsi, ridiscutersi, fare un respirone e ripartire.

Se da un lato la Honda è in crisi profonda, assenza di Marc Marquez o no, anche l’altra faccia della Yamaha, quella colorata Petronas, certamente non può sorridere: Franco Morbidelli non riesce ancora ad esprimersi ai livelli che nel 2020 lo hanno portato ad essere vice campione del mondo e Valentino Rossi, dopo il bel risultato nelle prove dell’appuntamento di una settimana fa, in gara naviga nelle retrovie.

valentino rossi

La bella sorpresa è l’Aprilia, veramente vicina alle prime della classe con Aleix Espargarò. Anche le Suzuki, dopo due gare confermano la bontà del progetto, con i risultati di Rins e Mir a dimostrare che – anche qui – ci si trova nella possibilità di poter giocare il jolly nell’ultima parte di gara.

I due appuntamenti nel circuito in mezzo al deserto ci sembra che abbiano sancito un verdetto: quanto siano comunque tutti vicini i piloti più in forma e quindi quanto possa valere anche quest’anno la costanza dei risultati.

Sicuramente i valori potranno cambiare, cambiando circuito, ed altri pretendenti che si sono visti poco potrebbero affacciarsi nelle posizioni che contano: un ragione di più per cercare di non buttare via niente, già dalla prossima gara, in Portogallo, sul circuito di Portmao. Saranno della partita anche Marc Marquez e Andrea Dovizioso?

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Andrea Tessieri

Andrea Tessieri, da sempre appassionato di motociclismo sportivo, segue le tappe italiane del WorldSBK e del mondiale GP professionalmente dalla fine degli anni novanta. Collaboratore di Mondo Ducati come fotografo e giornalista fin dai primi numeri, la propensione alla studio della storia del motociclismo sportivo lo porta alla pubblicazione di Ducati Racing, nel 1999, e del più recente Ducati Legends, uscito alla fine del 2021.

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