Ducati Monster, il libro

Il 24 ottobre 1992 il primo Monster fu presentato al pubblico al Salone IFMA in Germania, il primo di quasi mezzo milione di moto di questo tipo costruite finora in tutte le loro diverse cubature e configurazioni.

L’allora concetto del designer argentino Miguel Angel Galluzzi di spogliare una Superbike della sua carrozzeria per creare una moto da strada minimalista, facile da usare ma potente, che combinava fascino sportivo e praticità quotidiana, fu un successo immediato, con migliaia di clienti desiderosi di aderire al suo credo: “Tutto ciò che serve in una moto è una sella, un serbatoio, un motore, due ruote e un manubrio. Tutto il resto è superfluo”.

L’importanza della famiglia di modelli Monster per il bilancio della Ducati non può essere sottovalutata. In effetti, l’unico motivo per cui il produttore italiano di moto sportive è rimasto in attività abbastanza a lungo da essere infine acquisito dal Gruppo Volkswagen nel 2012 è stato a causa dei profitti generati da tutte quelle centinaia di migliaia di mostri costruiti e venduti negli ultimi due decenni.

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Perché questa moto non solo si è affermata come un’icona di stile, ma ha anche fornito la piattaforma finanziaria per portare a Ducati i suoi 14 titoli mondiali piloti Superbike e 17 titoli Costruttori, per non parlare del Campionato del Mondo MotoGP vinto da Casey Stoner.

Nel 1999, la M600 era la motocicletta più venduta nel mercato italiano: la prima volta che una Ducati aveva ottenuto un tale successo. In effetti, in quanto membro più longevo della gamma di modelli Ducati, il successo commerciale della gamma Monster continua a rappresentare un’ancora di salvezza cruciale per la redditività per Ducati, anche sotto la proprietà del Gruppo VW.

Questo libro è il primo di due volumi che raccontano la storia del Monster dalla sua nascita nel 1992 fino ad oggi ed è dedicato a tutti i modelli dotati del motore desmo due valvole.

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