Ducati 175 Turismo: il piccolo Apollo

Ducati 175 Turismo: il piccolo Apollo

Costruito verso la fine degli anni Cinquanta per il mercato americano, il 175 Turismo rappresenta un modello molto interessante al giorno d’oggi, nonostante all’epoca non abbia riscosso grande successo.

Correva l’anno 1958, quando questo esemplare di 175 Turismo varcava i cancelli della fabbrica di Borgo Panigale con destinazione Stati Uniti.

All’epoca, infatti, i fratelli Berliner, ovvero gli importatori della Ducati per il mercato d’Oltreoceano, avevano chiesto all’azienda bolognese di produrre una moto dal look americaneggiante equipaggiata con il valido monocilindrico a coppie coniche progettato dall’Ingegner Fabio Taglioni.

Questo modello, caratterizzato da un ampio manubrio a corna di bue, da una sella bicolore “borchiata”, da un paracolpi anteriore in tubi cromati, da un impianto di scarico sdoppiato e da un vistoso avvisatore acustico bitonale, ebbe tuttavia vita breve, perché per gli standard a stelle e strisce risultava troppo piccolo di cilindrata (tant’è che pochi anni più tardi, precisamente nel 1962, fu la volta del mastodontico Apollo di ben 1200 cc!).

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La storia di questa moto è piuttosto singolare e si snoda lungo un periodo di oltre trent’anni, visto che il definitivo restauro è avvenuto solo verso la metà degli anni Novanta.

Così, un gran numero di esemplari fu rimandato in Italia e la dirigenza di allora decise di incentivare la rete di vendita interna promuovendo alcune offerte tra le varie concessionarie.

Tra queste c’era quella gestita dal padre di Vincenzo Innella il quale, accorgendosi delle difficoltà che il 175 Turismo incontrava presso il pubblico nostrano, fu costretto a rimuovere tutti i dettagli “USA style” per convincere qualche cliente ad acquistare l’esemplare che aveva in carico, lo stesso che oggi possiede suo figlio.

In pratica, – spiega Vincenzo – mio padre convertì l’allestimento di serie in quello del modello Sport T, perché altrimenti c’era il rischio che la moto rimanesse invenduta. Bisogna infatti ricordare che, all’epoca, le Ducati erano tutte basse, leggere e compatte, caratterizzate da linee tese e da pochi fronzoli, perciò era normale che il pubblico italiano non apprezzasse un prodotto di questo tipo.

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La strumentazione incassata nella calotta del faro e un primo piano del monocilindrico a coppie coniche di 175 cc.

La storia prosegue fino al 1980, quando Polla, località in provincia di Salerno dove abita Innella, viene colpita da un terribile sisma nel quale la concessionaria del padre di Vincenzo viene pesantemente danneggiata, tant’è che in seguito viene sgomberata per favorirne l’abbattimento e la successiva ricostruzione: è proprio durante lo sgombero del magazzino che Innella, all’epoca poco più che adolescente, vede spuntare il manubrio, la sella, il paracolpi e tutti gli altri pezzi del 175 Turismo, chiedendo subito informazioni al padre.

Mi raccontò la storia e ricordo che rimasi molto colpito da quel modello così particolare, perciò domandai a chi era stato venduto. – prosegue Vincenzo – Casualmente, qualche tempo dopo il proprietario venne in officina da noi per riparare una moto. Io gli chiesi del 175 Turismo e lui mi disse che se lo volevo sarebbe stato sufficiente non fargli pagare le spese per la riparazione, così accettai. Naturalmente, mio padre non vide di buon occhio la cosa, vista la fatica che aveva fatto per vendere quell’esemplare!

Il vero e proprio restauro, tuttavia, è arrivato solo verso la metà degli anni Novanta, quando Innella aveva nel frattempo maturato l’esperienza necessaria per rimettere a nuovo una moto d’epoca rispettando i più alti standard qualitativi, come dimostrano le immagini che pubblichiamo.

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La sella bicolore a doppio dorso, caratteristica peculiare di questo modello e un dettaglio del fregio applicato sul serbatoio del carburante.

In pratica, tutto è stato riportato alla configurazione originale non solo grazie all’impiego di quei particolari che erano stati tolti prima che la moto fosse venduta, ma anche e soprattutto attraverso un’accurata serie di trattamenti (cromatura, sabbiatura, verniciatura ecc) che hanno cancellato gli inevitabili segni del tempo accumulati nel corso degli anni.

La cosa più difficile da ripristinare, per stessa ammissione di Vincenzo, è stata la sella, ultimata a restauro già avvenuto per mano di uno specialista locale, Mariano Auleta, che ha ricreato pure la caratteristica borchiatura.

Uno sforzo giustificato più da motivi affettivi che a fronte dell’effettivo valore del mezzo, come spiega lnnella: “A dire la verità, non conosco la quotazione esatta di questo modello. Di certo non è tra gli esemplari più ricercati, nonostante ne siano rimasti davvero pochi in giro. Posso solo dire che, anche se mi offrissero cifre importanti, a questo punto non lo venderei!

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Tra l’altro, il tecnico salernitano pone l’accento sulle ottime caratteristiche di guida di questa Ducati, che è comoda e piacevole da condurre nelle piccole escursioni domenicali: “Nonostante la potenza di soli 11 Cv, la 175 Turismo si lascia guidare con grande facilità, grazie al peso contenuto (104 Kg, ndr) e alle dimensioni compatte. E’ la moto ideale con cui percorrere tragitti a corto raggio senza fretta e godendosi il gusto dell’itinerario.

Dal libretto di uso e manutenzione, che Vincenzo conserva tuttora, il 175 Turismo risulta avere una cilindrata effettiva di 174,5 cc, corrispondente a misure caratteristiche pari a 62 mm di alesaggio e 57,8 mm di corsa.

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Vincenzo Innella alla guida del suo 175 Turismo. Naturalmente, la mancanza del casco è dovuta solo alle esigenze fotografiche.

Oltre a queste specifiche, il rapporto di compressione di 7:1 e l’alimentazione affidata a un carburatore Dell’Orto MB 22B erano in grado di spingere il piccolo monocilindrico fino alla soglia dei 110 Km/h.

Pochi per le lunghissime highway americane, ma abbastanza per le statali dell’entroterra campano.

Foto Paolo Grana

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