Panigale 1299 S special: quando si cerca il massimo

Panigale 1299 S special: quando si cerca il massimo

Mirco Cascioli non si è accontentato di avere in garage una delle supersportive più performanti sul mercato, ha voluto rendere la sua 1299 veramente speciale.

Siamo certi che una buona maggioranza di voi, una volta messa in garage una moto come la Panigale 1299 S, sarebbero a posto e anche piuttosto contenti: stiamo parlando infatti di una moto dall’incredibile coppia di 144,6 Nm a 8750 giri/minuto, un peso di 166,5 kg a secco e una potenza massima di 205 CV a 10.500 giri/minuto, per un rapporto peso/potenza da record rispetto a tutta la concorrenza stradale.

Bene, quindi siamo a posto? Per il nostro Mirco, la risposta è stata invece un sonoro no! Prima di tutto ha voluto trovare il modo di esprimere la sua devozione verso Casey Stoner, il campione del mondo 2007 in sella a Ducati: ecco quindi che ha contattato un giovane e bravo designer, meglio conosciuto nell’ambiente come Bender Design: l’aspetto particolare è stato che, vista la lontananza geografica, i due hanno trovato un’ottimale sintonia a forza di telefonate ed email, con vari rendering effettuati per raggiungere l’effetto finale, che ci sentiamo di affermare, soprattutto dopo averla ammirata dal vivo, senz’altro riuscitissimo: molto bello il colore bianco perla e l’utilizzo sapiente di tutta l’iconografia del pilota australiano.

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In questa foto si apprezza la linea racing degli scarichi FM, derivati dall’esperienza in Superbike.

Ma per Mirco l’identificazione con il sacro mondo delle corse non poteva finire qui; voleva che la sua moto fosse allestita con il maggior numero di particolari racing possibile; visto che siamo davanti a una Panigale, quindi, relativi al mondo Superbike.

Con il fondamentale ausilio della Desmotech di Firenze, Cascioli si è quindi dato da fare per rendere la sua 1299 S ancora più unica e personale, partendo proprio dal propulsore: ecco che è così arrivata una frizione a secco prodotta dalla Nova che ha richiesto ovviamente anche la modifica del carter per ospitarla: una scelta che, a parte considerazioni di prestazioni, manutenzione e praticità, deve il suo perché sicuramente alla tradizione che abbina strettamente il bicilindrico a questo dispositivo e al suo sound particolare!

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Ecco qui un primo piano della frizione prodotta dalla Nova, in sostituzione di quella in bagno d’olio montata di serie.
Non manca poi carbonio a profusione, acquistato direttamente da Ducati Performance, ma soprattutto realizzato da un bravo artigiano che risponde al nome di Marco Giuliani.

Innumerevoli sono poi gli accessori prelevati dal catalogo della CNC Racing, fornitori di fiducia del nostro ducatista.

Altra finezza, il montaggio del sistema di scarico della FM Projects, lo stesso che utilizzò Matteo Baiocco nel 2016 per vincere il CIV; per non farsi mancare niente, Mirco ha deciso di affidare proprio al Team Motocorsa, lo stesso con cui appunto vinse e corse Baiocco, il compito di realizzare al banco le nuove mappe per sfruttare al meglio tale soluzione; mappe ora selezionabili grazie alle nuove pulsantiere sempre prodotte dalla CNC.

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Molto bella la colorazione della moto che contribuisce in modo importante alla sua personalità.

Un altro impegnativo processo di modifica è stato dedicato all’impianto frenante anteriore: nuove tubazioni, pompa freno in titanio di provenienza Superbike, pinze freno ricavate dal pieno, dischi freno anch’essi di tipo Superbike (costituiti da una campana in lega di alluminio anodizzato, collegata per mezzo di 12 nottolini alla fascia frenante in acciaio speciale, ottimizzata sia riducendone l’altezza, sia ridistribuendo la disposizione dei fori di diametro differenziato). Il tutto reso ancora più racing grazie ai convogliatori d’aria in carbonio prodotti dalla CNC Racing in collaborazione con Pramac, il team satellite Ducati in MotoGp.

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Il kit corona della CNC Racing ne consente la sostituzione semplicemente svitando i sei dadi: infatti, tale corona non sostituisce l’originale, ma fa appunto parte di un kit composto anche da flangia parastrappi e dadi corona.

Il risultato finale è sicuramente affascinante: una sorta di Superbike che ci aspetteremmo schierata sulla griglia di partenza di qualche gara del campionato italiano SBK se non fosse per la presenza di frecce e targa!

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