Quando la moto entra in politica, Ducati Multistrada V4

Quando la moto entra in politica, Ducati Multistrada V4

di Alessandro Bianchi.  Molti di voi si chiederanno, ma che ci azzecca la politica e la moto ?? Due dimensioni diametralmente opposte che nulla hanno in comune, anzi …… direte !!!! Ma non è proprio così, specialmente se, per politica intendiamo quella aziendale, infatti a mio avviso, mai come oggi la nuovissima e rivoluzionaria Multistrada […]

di Alessandro Bianchi. 

Molti di voi si chiederanno, ma che ci azzecca la politica e la moto ?? Due dimensioni diametralmente opposte che nulla hanno in comune, anzi …… direte !!!! Ma non è proprio così, specialmente se, per politica intendiamo quella aziendale, infatti a mio avviso, mai come oggi la nuovissima e rivoluzionaria Multistrada V4 si può guadagnare l’appellativo del mezzo politicamente corretto, divenendo così stereotipo di coerenza e coscienza aziendale!!

Multistrada V4, la moto politicamente corretta

E’ indiscutibile che da alcuni anni, in particolare in coincidenza con l’ingresso della partecipata Audi, l’azienda Ducati abbia implementato e proposto nuovi prodotti, con modelli e soluzioni innovative, che per alcuni appassionati tradizionalisti, ha rappresentato un lento decadimento dovuto, a detta di questi, dalla perdita d’identità e contestualmente di quei tratti distintivi che caratterizzavano il marchio Ducati, capace di trasmettere un senso di assoluta unicità ed appartenenza, destinata a quei pochi appassionati integralisti dal palato fino, che godevano del tintinnio della frizione a secco, del tipico sound del Pompone (appellativo peraltro azzeccatissimo che in una parola sola rendeva l’idea e il concetto di cosa fossero capaci di trasmettere quei propulsori !!) e del meraviglioso telaio a traliccio unito ed enfatizzato dal perfetto connubio con le Ohlins !!

Si godeva di questi mezzi, dai modi bruschi e poco gentili, definiti all’unisono da tutti i possessori, con grande orgoglio di appartenenza, come”maleDucati”, “arroganti” e poco raffinati nell’esprimere le loro doti e peculiarità, insomma tratti distintivi inconfondibili e chiarissimi, che non lasciavano dubbi in merito alla loro natura e nella matrice del marchio che li generava !!!!

Ma si sa, un’azienda difficilmente si sostiene con la sola passione di pochi amanti e puristi, quindi in questi ultimi anni abbiamo assistito ad un processo di genesi ,che in favore della crescita aziendale, nel tempo ha cambiato i denominatori dei mezzi prodotti, introducendo ed aprendo la strada ad innovazioni tecniche che hanno fatto da trampolino di lancio all’azienda, con l’accortezza però,durante questa lunga transumanza, di lasciare sempre almeno una traccia di quel DNA originario e distintivo che rappresentava Ducati; ma solo fino ad oggi.

Con la nuova Multistrada V4, Ducati chiude con la matrice del passato, tagliando definitivamente quel cordone ombelicale che, anche se sottile, rimaneva sempre collegato, facendoti ricordare di essere sempre lei : la“mater certam”, riportandoti a quelle sempre più flebili tracce di imprinting che davano possibilità di avvalorare e pronunciare la canonica frase : “Rimane sempre una Ducati”.

Con questa nuova creatura, l’azienda abbandona il suo passato e le sue origini, creando un qualcosa che non ripropone la tradizione e la sua storia, ma azzera definitivamente quei pochi ultimi tratti distintivi che ne erano la prerogativa di questa fabbrica. Quindi in questo caso dopo molti anni, per la prima volta la storia NON si ripete, rispondendo così al fervore di una politica aziendale che fosse coerente e mirata, o meglio definita “politicamente corretta”, volta a far collimare le doti e le caratteristiche di un mezzo versatile, facile, alla portata di tutti, capace di macinare chilometri senza alcuna fatica.

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