Nostalgia canaglia: Scrambler 803 special

Nostalgia canaglia: Scrambler 803 special

Ducati 803 deBolex Special: un intervento di alto livello per questa Scrambler che si ispira alle moto da competizione italiane degli anni 60-70.

Quando si giudica una special realizzata da un preparatore esperto, si analizza il risultato finale per quello che il professionista è riuscito a ottenere in termini di raffinatezze tecniche e stile complessivo della moto. Purtroppo, così facendo, ci si scorda di una sorta di variabile che può incidere notevolmente, ovvero il cliente. 

Si dirà: “Il committente paga, quindi ha sempre ragione!”.

Certo, però mettetevi nei panni dello specialista che la deve realizzare: spesso, più sono bravi e più le loro realizzazioni sono riconoscibili. Intendiamo dire, hanno uno stile e un gusto personale, molto forte, raffinato in anni di lavoro, il che, se dal loro punto di vista è senz’altro un vantaggio, dall’altro può risultare un problema nei confronti di un cliente che ha, si fa per dire, le idee chiare!

Certo, i preparatori più famosi se ne fregano di ciò, hanno loro il coltello dalla parte del manico, ma quelli che non hanno una così forte base negoziale? 

Ecco spiegata la soddisfazione degli amici inglesi della deBolex quando hanno avuto l’incarico di realizzare una special molto particolare da un cliente che, loro stessi definiscono, con una nota di sincero sollievo, “molto rilassato”.

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Sui cerchi a raggi da 17” sono state montate le gomme Metzler Race Teck RR Tyres, una scelta che la dice lunga sulla tendenza corsaiola di questa special. Difficile trovare dei difetti: forse la sella in alcantara poteva avere un altro colore (troppo rosso?) e anche il terminale ci sarebbe piaciuto più corto, magari con uscita sotto il codone. De gustibus…

In questo modo, hanno avuto la cosiddetta carta bianca e hanno potuto mettere mano a un tranquillo Scrambler 803 per farne una piccola e agguerrita racing bike: tutta color rosso competizione, come d’obbligo per una moto da corsa italiana. L’ispirazione viene proprio dalle moto che prendevano parte alle gare negli anni Sessanta e Settanta: tanta sostanza, una carena e gas a manetta!

Completa libertà per la deBolex.

Il fatto di non dover rendere conto di scelte e allestimenti ha quindi permesso ai nostri amici di lasciare massima libertà alla loro fantasia, occupandosi di quello che sanno fare meglio: la lavorazione artigianale della lamiera, così da confezionare un vestito su misura che stravolgesse nel profondo l’essenza stessa dello Scrambler.

L’alluminio ha quindi preso forma seguendo l’ispirazione di Calum Pryce-Tidd, il titolare della deBolex, un piccolo ma già conosciuto atelier inglese. “Abbiamo avuto completa libertà nello sviluppo del progetto – ci conferma Calum – così abbiamo avuto la possibilità di costruire una moto che fosse attinente e fedele al nostro stile“.

Nella sua definizione, quindi, si sono seguite quelle che erano le linee guida della deBolex, uno stile affinato su precedenti modelli, spesso ispirandosi alle moto da competizione, adottandone quello che ne è il segno distintivo più evidente: la carenatura completa. 

Certo, perché qui siamo di fronte, se vi piace catalogare e incasellare tutto, davanti a una vintage racing bike.

Certo una carena totale è una scelta un po’ complicata per un modello che ne nasce completamente privo, obbligando quindi a pensare a soluzioni ottimali per integrarvi il radiatore dell’olio, una larga presa d’aria e tutto quello che deve essere funzionale per una moto che non è destinata a stare in un salotto, ma a essere impiegata, con buona frequenza, dal suo fortunato proprietario.

Nonostante l’aspetto corsaiolo, infatti, la moto è omologata e pronta all’utilizzo su strada aperta al pubblico, almeno per quanto riguarda gli standard inglesi.

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In questo senso, Calum e il suo socio Des Francis, sono metodici e tradizionali nel loro approccio: le loro carrozzerie sono sempre realizzate lavorando a mano l’alluminio, utilizzando le tecniche tradizionali di modellazione del metallo, effettuando internamente  persino verniciatura e selleria.

Se la qualità complessiva delle sovrastrutture salta subito all’occhio, meno evidenti, ma fondamentali, sono le attenzioni che ne hanno guidato la realizzazione: ecco quindi la particolare modellazione della parte inferiore della scocca per dare refrigerio al bicilindrico Ducati, il montaggio della carena su appositi supporti di gomma antivibrazione, con i fianchi della stessa che si tolgono e si installano con estrema facilità, così da semplificare l’accesso e la conseguente manutenzione del motore.

Insomma, non basta il bello, serve anche la funzionalità, il rendere facile la vita a chi poi la deve utilizzare.

Lo stesso succede con il serbatoio, anch’esso facilissimo da rimuovere: ovviamente, è sempre realizzato a mano in alluminio e si integra perfettamente con il resto della moto grazie alla sua elegante linea retrò.

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Un semplice gesto e ambedue i fianchi della carena si tolgono con facilità. Sotto, il bellissimo giro dei collettori autocostruiti: un vero peccato nasconderli sotto il vestito!

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Nella parte posteriore di questo particolarissimo Scrambler, ecco un codone realizzato ad hoc, con la sella interamente in Alcantara, sotto la quale, utilizzando la chiave originale, si ha accesso a un vano che ospita  i componenti elettronici.

Il tutto poggia su un telaietto posteriore appositamente realizzato, ma anche il telaio principale è stato modificato, aggiungendo gli agganci per montare la carena. Lo scarico è un altro piccolo capolavoro: realizzato tutto in acciaio inossidabile, ha una linea essenziale, ed è un vero peccato che lo sviluppo dei collettori sia nascosto; particolare l’uscita del terminale, a fianco della sella: anche la staffa che lo fissa al codone è un piccolo pezzo di ingegneria.

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Curatissima in ogni particolare, la Ducati 803 deBolex Special rappresenta anche una sorta di laboratorio viaggiante delle capacità nella lavorazione e modellazione dell’alluminio. A fianco, lo strumento originale dello Scrambler è ora ospitato al centro e protetto dal piccolo cupolino. La scritta 1/1 sul codone sta a significare come qui ci si trovi di fronte a un esemplare unico, non replicabile. Lineare l’andamento del terminale in acciaio. Infine, sotto il piccolo codino, in posizione accessibile, sono presenti i cablaggi.

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Sul fronte della ciclistica, proprio nell’ottica del suo utilizzo su strada, deBolex ha perfezionato le sospensioni della Scrambler, montando una cartuccia Andreani per la forcella e un mono Maxton al posteriore.

Molto curato il ponte di comando, con il manubrio Renthal, comandi Accossato e il tachimetro di serie dello Scrambler, montato su una staffa personalizzata.

Questa special si caratterizza poi per la scritta  1/1 sulla coda, che evidenzia come siamo di fronte a un esemplare unico, irripetibile.

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Nel futuro, però, Calum ha intenzione di sfruttare le capacità affinate in questi anni, in special modo per quanto riguarda la lavorazione dell’alluminio, per realizzare piccole serie di moto uniche nel loro genere: un modo brillante anche per risolvere la questione iniziale, considerato che un cliente “molto rilassato” non è sempre facile da trovare!

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