Lo Scrambler special di Jorge by Skunk Machine

Lo Scrambler special di Jorge by Skunk Machine

Trackster: lo Scrambler special firmato Jorge Lorenzo by Skunk Machine, realizzato per arredare lo Sport bar di Anthony Clarke in Australia.

Avete mai pensato alla moto come oggetto d’arredo? Consorte a parte, siamo certi che molti motociclisti non disdegnerebbero affatto l’ipotesi di avere nel salotto una 750 SS, in camera una 916 e in cucina un bello Scrambler a fare da cornice a frigo e fornelli!

Trackster-scrambler-special-lorenzo (5)Poi, se vi mettete nei panni di Anthony Clarke, che sta aprendo ad Albury, in Australia, un nuovissimo Sport Bar, l’idea di utilizzare una bella moto per rendere ancora più unico l’ambiente vi apparirà quasi naturale. Ed in effetti, è proprio così che ha fatto il buon Anthony, che si è rivolto a Carl Cerra, titolare della Skunk Machine di Melbourne, per farsi realizzare una moto che fosse all’altezza del suo nuovo locale, che si chiamerà “The Circuit Sports Bar”.

In questo senso, ha scelto giusto, perché Carl ha avviato la sua attività in proprio solo nel 2015, ma vanta ben 25 anni passati nel design per il settore automotive.

In effetti, Cerra considera il suo lavoro come molto più attinente al design piuttosto che all’elaborazione vera e propria: la sua, infatti, non è un’officina dove si elabora un motore e neanche un posto dove la linea e lo stile di una moto prendono vita in base all’estro del momento o al capriccio del committente.

Una nuova applicazione del kit della Skunk Machine

Il suo è un approccio professionale, che parte appunto dalla definizione del gusto e delle linee guida principali, per un risultato finale che deve essere stilisticamente perfetto.

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Non avete idea di cosa sia uno Sport Bar? Un posto dove mangiare, bere e seguire, su una moltitudine di schermi, il vostro sport preferito.

Una volta messe in chiaro le aspettative del cliente, Cerra è quindi andato sul sicuro, mettendo mano a uno Scrambler Classic del 2017 con l’intento di renderlo affine e in sintonia con la sua futura location, che era appunto il nuovo locale di Clarke: da qui alla decisione successiva, ovvero individuare nella MotoGp il mondo di riferimento per la nuova moto, il passo è stato breve e immediato, visto anche che Anthony è un fan sfegatato della Ducati. 

Senz’altro più complicato è stato mettere in pratica tutto ciò, anche se questa storia ci insegna che niente può veramente definirsi impossibile.

SBK a Jerez: avanti tutta!

A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.

Sentite infatti cosa ci ha raccontato Carl in proposito: “Anthony è veramente un tipo pieno di risorse! Dopo poche email e telefonate è riuscito ad avere un appuntamento con Jorge Lorenzo in occasione del gran premio di MotoGP di Phillip Island lo scorso ottobre. Tanto ha fatto che Jorge ci ha ricevuto nel suo motorhome, così che ho potuto mostragli i rendering del nostro progetto. A quanto pare, i disegni gli sono piaciuti, perché ha consentito di apporre la sua firma sul codino della moto!”.

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Ecco la preziosa firma di Jorge Lorenzo posta sul codino: proibito lavare la moto!; a dare un ulteriore tocco racing, ecco le fasce termiche che avvolgono il caratteristico giro dei collettori dello Scrambler.

Il primo passo per la definizione della “Trackster”, questo il suo nome, era quindi compiuto! Il successivo è stato quello di ottenere i permessi per l’utilizzo dei vari loghi degli sponsor di Ducati in MotoGp, che sono stati poi posizionati sulla moto e protetti con una vernice apposita, la stessa che è stata usata per preservare la preziosa firma di Jorge!

Come previsto nel progetto, la “Trackster” è stata allestita utilizzando i quattro componenti del kit che la Skunk Machine ha messo a punto per lo Scrambler, ovvero il codino monoposto, la sella rivestita in pelle e i due fianchetti laterali.

Ci sono state poi poche altre modifiche, come la scelta di eliminare le frecce e parafanghi, di rivestire i collettori con le apposite fasce termiche e di utilizzare uno scarico Termignoni.

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Gli pneumatici sono stati personalizzati con le lettere adesive prodotte dalla TyreTattz.

Visto il suo appeal sportivo, come pneumatici, Carl ha deciso di impiegare una slick della Michelin da 17″ al posteriore, mentre all’anteriore, vista l’impossibilità di trovare una slick da 18″, si è dovuto accontentare di un Michelin Scorcher 11: entrambi sono stati personalizzati con il marchio Shunk Machine, utilizzando le lettere adesive prodotte dalla TyreTattz, un’azienda australiana: una bella idea per rendere unica la propria moto.

Con poche modifiche tecniche e una grande attenzione al design, ecco che è nata una moto che, diciamo la verità, starebbe bene nella casa di ogni ducatista!

L’unica critica che ci sentiamo di fare è relativa a quelle gomme, così nuove e intonse: già che c’erano, i nostri amici potevano convincere Jorge a fare un bel burn-out per dare loro un aspetto più racing! Magari il prossimo anno, quando la MotoGp tornerà in Australia, che ne dici Anthony?

Foto di Ben Gali

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